Scommesse, Festa del Cinema di Roma: a 5,00 la vittoria di “Truth”

Mancano ormai poche ore all’apertura della Festa del Cinema di Roma 2015, che partirà oggi all’Auditorium Parco della Musica e proseguirà fino al 24 ottobre in altri luoghi della Capitale come l’Auditorium del Museo MAXXI, la Casa del Cinema, la sala Trevi, i cinema Eden, Alcazar, Atlantic, Greenwich, Aquila, fino al Cineland Ostia. Mai come quest’anno, e proprio in occasione del suo 10° anniversario, la rassegna si prefissa come una vera e propria “festa”, nel vero senso del termine, tanto che il miglior film non sarà eletto da una giuria di esperti, bensì dal pubblico che potrà esprimere il suo giudizio sull’app dell’evento, sul sito o tramite la votazione guidata all’uscita delle sale di proiezione. Ben 37 sono i film della “Selezione Ufficiale” che saranno votati dal pubblico e, di fatto, concorrono al “Premio del Pubblico BNL”. Tra questi,Stanleybet quota i suoi 15 favoriti che potrebbero garantirsi il successo presso i visitatori della rassegna romana. Al primo posto figura uno dei film più attesi, “Truth”, di James Vanderbilt, la pellicola di apertura della Festa del Cinema, che narra le vicende che hanno portato al controverso caso del “Rathergate”, sui presunti favoritismi ricevuti da George W. Bush per andare alla Guardia Nazionale anziché in Vietnam, con conseguente collasso in CBS. Il tutto è impreziosito dalle interpretazioni di due assi come Robert Redford e Cate Blanchett, che assicurano all’opera la quota 5.00 dei bookie inglesi. A tallonare la produzione USA c’è subito un film italiano, “Alaska”, di Claudio Cupellini, con Elio Germano e Àstrid Bergès-Frisbey. È la storia di due individui che si conoscono per caso, sul tetto di un albergo a Parigi, e già a partire da questo primo incontro si riconoscono: fragili, soli e ossessionati da un’idea di felicità che sembra irraggiungibile. Il film del regista veneto è bancato a 5.50. Un altro lavoro attesissimo è “The Walk”, di Robert Zemeckis, che porta sul grande schermo la storia vera di Philippe Petit, un funambolo francese che sorprese la città di New York camminando su una fune d’acciaio tesa tra le due torri del World Trade Center. 6.50 la sua quota in lavagna. Appena giù dal podio l’esordio cinematografico del cineasta nostrano Gabriele Mainetti che, con “Lo chiamavano Jeeg Robot”, ha voluto portare i superpoteri di un ladruncolo di periferia alla festa cinematografica capitolina. Claudio Santamaria fa il resto e fa guadagnare al film l’interessante quota 8.00. Offerti a 9.00 due lavori a stelle e strisce: “The end of the Tour”, biopic che vede Jason Segel nei panni dello scrittore David Foster Wallace, e “Mistress America”, l’atteso ennesimo frutto del bel sodalizio artistico tra il regista Noah Baumbach e la sua musa Greta Gerwig. Bancato a 10.0 troviamo invece “Junun”, documentario musicale firmato da Paul Thomas Anderson con la collaborazione speciale di Jonny Greenwood, il chitarrista dei Radiohead. Il drammatico “Freeheld”, pellicola a tema omosessuale interpretata da Julianne Moore e da Ellen Page (tra le star più attese alla Romacinemafest 2015), è pagato a 12.0. Stessa quota per “Eva no duerme” di Pablo Agüero, la vera, strana e incredibile storia della salma scomparsa di Eva Perón. Tris di lungometraggi a 15.0: “Monster Hunt”, mix di live action e animazione 3D da parte del regista di Hong Kong Raman Hui; “Experimenter”, di Michael Almereyda, sui controversi esperimenti comportamentali svolti nell’Università di Yale dal psicosociologo Stanley Milgram, nel 1961; “Dobbiamo parlare”, terzo italiano in concorso che segna il ritorno in cabina di regia di Sergio Rubini, anche interprete insieme a Fabrizio Bentivoglio, Maria Pia Calzone e Isabella Ragonese. Uno degli autori di culto del cinema asiatico, Sion Sono, è bancato a 20.0 con il suo nuovo “The whispering Star”; alla stessa quota c’è “Ville Marie”, del canadese Guy Édoin, con la nostra Monica Bellucci nei panni della famosa attrice Sophie Bernard. A quota 30.0, chiude la lavagna l’ultimo degli italiani, “Registro di classe – Parte Prima”, di Gianni Amelio, viaggio lungo più di un secolo tra insegnanti, bambini, genitori di ogni parte d’Italia che raccontano la storia della scuola dell’obbligo, tra aspettative, delusioni e occasioni mancate. La possibilità in cui a vincere il premio del pubblico sia un altro film paga 6.00 volte la posta in gioco. lp/AGIMEG