Scommesse, Euro 2016: è boom di giocate. Ricci (Risk e Trading Snai): “Con vittoria Italia si rischia effetto Leicester”

Gli Europei di calcio sono iniziati soltanto venerdì scorso, ma le scommesse impazzano ormai già da giorni. Nella patria delle giocate su eventi sportivi, la Gran Bretagna, il bookmaker William Hill stima un flusso di giocate complessivo di mezzo miliardo di sterline, quasi 635 milioni di euro. E la sola William Hill conta di raccogliere 127 milioni di euro di puntate sul campionato continentale di calcio. Si tratta di un giro d’affari consistente, che punta tutto sulla vittoria dell’Inghilterra: a quanto pare i britannici hanno riversato il 16% delle loro puntate sulla squadra guidata da Roy Hodgson, che non parte con i favori del pronostico. Va però segnalato che finora il 2016 è stato un anno sfortunato per le agenzie britanniche: Ladbrokes ha perso 6 milioni di sterline sul festival ippico di Cheltenham e 3 sul Leicester. «Per la prima metà di Euro 2016 saremo in rosso – ha detto Jim Mullen, ceo di Ladbrokes – nella seconda metà di solito si recupera, ma ogni partita vinta dall’Inghilterra ci costa un milione di sterline. E una dura prova per i nervi». E l’Italia? Secondo quanto riporta MF, il BelPaese non ha la tradizione del Regno Unito nelle scommesse, ma il settore è in grande crescita. «Gli ultimi Campionati Europei nel 2012 avevano portato al settore scommesse un aumento dei ricavi di 75-80 milioni di euro rispetto in un periodo che, negli anni dispari, è relativamente fiacco – ha spiegato Fabio Ricci, responsabile Risk e Trading management di Snai -. Quattro anni fa Snai ebbe 25-30 milioni di aumento del fatturato e quest’anno ci aspettiamo un impatto anche maggiore, per quel che si può prevedere, anche se è difficile dire di quanto». In quattro anni sono arrivate numerose novità nel mondo delle scommesse sportive: dal gioco in mobilità attraverso le app smartphone al gioco live, che consente di puntare a partita in corso. «Sono tutti fattori che pensiamo possano aumentare i ricavi – ha continuato -. Poi ovviamente quest’anno le squadre sono 24, quando quattro anni fa erano 16, quindi ci sono un turno in più (gli ottavi) e più partite di cartello». Senza dimenticare la concomitanza con la Copa America che, secondo Ricci, «per ora non pesa molto, ma per il gioco degli orari potrebbe sfruttare il traino degli Europei». A rendere simili la squadra italiana e la Gran Bretagna nel campo delle scommesse è che la vittoria della nazionale di casa manderebbe in rosso i bookmaker: «una vittoria dell’Italia, che è la più giocata per la vittoria finale, pur senza essere favorita, potrebbe mandarci in rosso – ha sottolineato il manager di Snai – come farebbe anche la vittoria di un outsider come la Croazia. E quello che ormai si dice effetto Leicester». dar/AGIMEG