Scommesse, clausola sulla cessione gratuita della rete: ancora un rinvio alla CGE

La clausola sulla cessione gratuita della rete per la raccolta delle scommesse finisce nuovamente di fronte alla Corte di Giustizia Europea. A rimettere la questione ai giudici comunitari è stato il Tribunale di Frosinone, affrontando il procedimento penale avviato nei confronti della titolare di un Ctd. L’ordinanza è datata 5 gennaio, pochi giorni dopo – il 28 – la Corte di Giustizia ha emesso la sentenza Laezza (un ctd collegato a Stanley) giudicando contraria al diritto comunitario una norma che “impone al concessionario di cedere a titolo non oneroso, all’atto della cessazione dell’attività per scadenza del termine della concessione, l’uso dei beni materiali e immateriali di proprietà che costituiscono la rete di gestione e di raccolta del gioco, qualora detta restrizione ecceda quanto è necessario al conseguimento dell’obiettivo effettivamente perseguito da detta disposizione”. La CGE ha quindi disposto che debba essere il giudice nazionale a appurare quest’ultima circostanza.

Il Tribunale di Frosinone chiede alla CGE di chiarire “Se gli articoli 49 e ss. e 56 e ss. del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea, per come anche integrati alla luce dei principi contenuti nella sentenza della Corte di giustizia [C-72/10] del 16.2.2012, debbano essere interpretati nel senso che essi ostino ad una disposizione nazionale che preveda la cessione obbligatoria a titolo non oneroso dell’uso dei beni materiali ed immateriali di proprietà che costituiscono la rete di gestione e di raccolta del gioco, all’atto della cessazione dell’attività per scadenza del termine finale della concessione o per effetto di provvedimenti di decadenza o revoca”.

Di fronte alla Corte di Giustizia, negli scorsi anni, sono arrivate diverse decine di rinvii sulla cessione gratuita della rete; al Corte a breve dovrà stabilire se estendere la sentenza Laezza anche alle altre cause pendenti. lp/AGIMEG