Scommesse, Cassazione respinge ricorso titolare ctd Stanley: “Sequestro motivato da mancata richiesta di autorizzazione pubblica sicurezza”

La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso di un titolare di un ctd Stanley contro il sequestro preventivo di apparecchiature telematiche disposto dal Tribunale di Potenza per attività di accettazione e raccolta di scommesse senza l’autorizzazione 88 TULPS. Il ricorrente, sottolineano i supremi giudici, non ha chiesto l’autorizzazione adducendo come motivazione che la sua mancata richiesta “sarebbe da imputarsi esclusivamente all’assenza di concessione AAMS in capo alla Stanleybet”. Per la Cassazione “che l’omessa richiesta sia derivata esclusivamente dalla situazione, ad avviso del ricorrente discriminatoria, della società Stanley (…) è un mero asserto, pertanto insufficiente dal momento che, se è vero che la autorizzazione ex articolo 88 TULPS non può essere rilasciata in caso di difetto di concessione da parte dell’operatore per cui esercita l’attività il richiedente, è altrettanto vero che sussistono ulteriori presupposti soggettivi per conseguirla”. E analoga conclusione si raggiunge per quanto concerne la regolarizzazione in forza della legge di stabilità 2015 “dal momento che – come correttamente rilevato dal giudice di merito – offre sanatoria anche sul presupposto che entro il 31 gennaio 2015 gli interessati abbiano proposto domanda di rilascio di titolo abilitativo ex articolo 88 TULPS” domanda che, invece, risulta essere stata presentata dal ricorrente solo in data 4 settembre 2015. “Ogni prospettazione della parte ricorrente, dunque, risulta infondata. In conclusione, il ricorso deve essere rigettato”, sentenzia la Cassazione. lp/AGIMEG