Riforma giochi: orari e classificazione sale i punti critici. Giovedì 17 novembre la “dead line” per l’accordo Governo-Enti locali

E’ iniziato il conto alla rovescia per l’intesa tra governo ed enti locali in tema di distruzione dell’offerta di gioco sul territorio. La svolta è arrivata nella Conferenza Unificata di ieri, dove il sottosegretario Baretta ha formalmente consegnato agli enti locali la sua nuova proposta di riordino del settore, una proposta peraltro già condivisa con le Regioni a livello politico durante contatti intercorsi nei giorni precedenti la riunione. L’assessore Garavaglia ha mostrato “soddisfazione” per i passi avanti fatti nella trattativa, osservando che “l’intenzione delle Regioni non è di favorire il gioco ma di contrastarlo, a quanto pare anche il governo ha la stessa posizione. Ora dobbiamo mettere insieme le due esigenze”. A parole, insomma, l’obiettivo è già condiviso tra le due parti.

Il governo si propone di “regolare la distribuzione dell’offerta di gioco diffusa nel territorio, tenendo conto delle accresciute esigenze sociali”. Già nella legge di Stabilità 2016 – che ricalcava nei contenuti l’articolo 14 della precedente delega fiscale – si erano fatti alcuni passi avanti: dalla riduzione del 30% delle awp allo stop parziale della pubblicità fino all’inasprimento del Preu per slot e vlt. La precedente proposta del governo non aveva convinto gli enti locali, lasciando per mesi la trattativa e l’intero settore nel limbo. E così l’esecutivo, per bocca del sottosegretario Baretta – che al termine della trattativa dovrebbe lasciare la delega ai giochi al vice ministro Zanetti – ha alzato il tiro e formalizzato una serie di misure, sulla falsariga di quelle precedenti. La proposta prevede infatti di ridurre l’offerta di gioco, sia dei volumi (circa il 33% in meno di slot sul territorio nazionale) sia dei punti vendita abilitati all’installazione; innalzare il livello qualitativo dei punti gioco (i punti vendita di classe A dovranno rispettare alcune regole, come il controllo all’ingresso, il rispetto sui numeri minimi e massimi di apparecchi adibiti al gioco, la formazione degli addetti, l’obbligo di segnalazione dei soggetti ludopatici ai servizi sociali e non saranno soggetti ai divieti imposti dai comuni, relativamente alla distanza dai punti sensibili. I punti vendita di classe B saranno invece soggetti alle restrizioni regionali e comunali e dovranno comunque ottemperare ad alcune normative riguardanti metratura e presenza di aree separate.); definire un sistema di regole in materia di orari (10-12 ore al giorno) e di controlli contro l’offerta illegale; accentuare l’azione preventiva e di contrasto alla ludopatia (portando avanti un confronto a livello europeo in tema di pubblicità, abbassando la giocata sulle vlt a 200 euro); completare l’intervento normativo e di modernizzazione del settore dei giochi (tassazione sul margine, riforma dei casinò, completamento delle modalità di rilascio del settore ippico). Nella proposta si legge che “la conclusione dei lavori della Conferenza Unificata verrà tradotta in un decreto del ministro dell’Economia e delle Finanze, da emanarsi entro il corrente anno”. Non solo, anche la nuova legge di Bilancio avrà un ruolo importante per procedere con il riordino, soprattutto per anticipare al 2017 il processo di riduzione degli apparecchi. Ma come ogni trattativa che si rispetti non mancano le critiche. I Comuni hanno chiesto di ridurre il numero di ore di apertura al giorno a 8 e di specificare quelli che saranno le caratteristiche delle sale di tipo B. Non dimentichiamo che è stata proprio la classificazione delle sale a far entrare in crisi la trattativa nei mesi estivi, con l’assessore Garavaglia che aveva provocatoriamente parlato di “condono”. Insomma, sono passati mesi ma l’impressione è che la situazione sia rimasta immutata. I tecnici delle Regioni fanno sapere ad Agimeg che formalmente non è ancora stato trasmesso il documento del governo agli uffici competenti e che “è presto per fare una valutazione dei contenuti”. Le parti però concordano che non è più tempo per rinviare e che la Conferenza straordinaria di giovedì prossimo, 17 novembre, sarà quella definitiva. Chi vivrà vedrà. dar/AGIMEG