Pubblicità, Liberatore (AGCOM): “I casi di UK, Francia, Spagna e Germania nel confronto internazionale in tema di pubblicità sul gioco”

La ricerca dell’Università di Firenze presentata da Benedetta Liberatore, della Direzione Contenuti Audiovisivi dell’Agcom (autorità garante della comunicazione) evidenzia le differenti risposte da parte di altri Paesi europei al medesimo tema della pubblicità sul gioco. Dal confronto internazionale risulta come in UK il Gambling Act 2005, in vigore dal 2007, abbia legalizzato la pubblicità del gioco di azzardo, recentemente modificato dal Gambling (Licensing & Advertising) Act 2014, che detta le regole sulla pubblicità anche su internet. In particolare, si stabiliscono le regole di contenuto di “placement” degli annunci pubblicitari sul gioco d’azzardo per assicurare che esso sia socialmente responsabile e vengono dettate le regole specifiche a protezione di minori e dei giovani. Tra  soggetti coinvolti nella regolazione e nella vigilanza ci sono la Gambling Commission, che attribuisce le licenze ai soggetti che possono fare pubblicità dei giochi d’azzardo, il Committees of Advertising Practice (CAP) che ha adottato gli UK Advertising Codes e infine l’Advertising Standards Authority (ASA) che vigila sull’applicazione delle regole del CAP e può ordinare la modifica e la rimozione degli annunci sui siti.
In Francia la Legge n° 2010-476 (c.d. Gambling Act francese) consente le comunicazioni commerciali relative ai giochi d’azzardo autorizzati, nel rispetto di alcuni limiti fissati dalla stessa legge e dal decreto n. 2010-624 dell’8 giugno 2010, tra cui il divieto di comunicazioni commerciali concernenti il gioco d’azzardo rivolte ai minori o nei programmi rivolti ai minori e una serie di obblighi informativi (rischi del gioco). Qualsiasi comunicazione commerciale su un sito non autorizzato è punita con una multa fino a 100.000 euro. Tra i soggetti coinvolti nella regolazione e nella vigilanza ovviamente l’Arjel, autorità di regolazione del gioco online, che garantisce la conformità dei messaggi pubblicitari alla normativa vigente e coopera con gli enti di controllo delle comunicazioni commerciali on line; il CSA – Conseil supérieur de l’audiovisuel – che disciplina i requisiti delle comunicazioni commerciali in radiodiffusione, televisione, radio, a favore degli operatori di scommesse e giochi d’azzardo autorizzati dalla legge e l’ARPP, Autorité régulation professional publicité che detta raccomandazioni che spiegano i principi generali da seguire per pubblicizzare prodotti di gioco.
Ancora più definito il quadro regolatorio in Spagna, dove il divieto del gioco per i minori e altre categorie vulnerabili è un obbligo per gli operatori, così come vi è la necessità di un’apposita autorizzazione per effettuare la pubblicità. Il regime di responsabilità per il gioco online riguarda non solo gli operatori del gioco, ma anche i mezzi di comunicazione, le agenzie pubblicitari, i fornitori dell’accesso a internet. Inoltre vi è un accordo di coregolamentazione nel 2012 tra il «Ministerio de Economia e Hacienda» e l’ «Asociaciòn para la Autorregulaciòn de la Comunicaciòn Comercial (Autocontrol) in materia di «patrocinio, publicidad y promociòn de las actividades de juego» e la «Secretaria de Estado de Comunicaciones e para la Sociedad de la Informaciòn» per l’adozione di un codice di condotta sulle comunicazioni commerciali sulle attività di gioco. Tale codice contiene: norme etiche basate sui principi di lealtà, verità e responsabilità sociale; principi di gioco responsabile nelle comunicazioni e autopromozioni; regole a tutela dei minori; divieto di pubblicità dalle 6 alle 22. Il regolamento attribuisce alla Comisión Nacional del mercado y la competencia (CNCM) la competenza a istruire i procedimenti e a sanzionare gli operatori secondo la Ley general de la comunición audivisual, tranne nei casi di competenza della Dirección general de ordenacción del juego (DGJO), ovvero per inadempimento della richiesta di fornire dati da parte della DGJO e inadempimento dell’ordine di cessazione della pubblicità su richiesta della DGJO per mancanza del titolo abilitante dalla stessa rilasciato. I soggetti coinvolti sono il Ministerio Economia e Hacienda (nostro MEF), che detta regole per ogni tipologia di gioco ed è competente all’adozione di sanzioni in caso di violazione; la Dirección general de ordenacción del juego, che rilascia le autorizzazione per lo svolgimento di pubblicità a pagamento, istruisce procedimenti e applica sanzioni in caso di violazione dei principo stabiliti nel codice di autoregolamentazione (può chiedere cessazione pubblicità), tiene accordi con organismi di autoregolamentazione; la Comisión Nacional del mercado y la competencia (nostra Antitrust) che detta linee guida per limitare l’impatto della pubblicità sui cittadini e ha competenza sanziontarie secondo la ley general de la comunicación audiovisual. Infine c’è la Commissione nazionale del gioco: rilascia le autorizzazioni per la commercializzazione delle attività di gioco e ha competenze regolamentari e sanzionatorie sugli operatori di gioco.
Infine il caso tedesco. Fino al 2006, in Germania, l’industria del gioco era gestita autonomamente dalla legislazione dei sedici Stati federali tedeschi, con la sola eccezione delle “corse dei cavalli” e delle “macchine da gioco situate al di fuori dei casinò” che erano di competenza esclusiva della Federazione. Nel 2006 la Corte Costituzionale tedesca dichiarò incostituzionale questo sistema legislativo, poiché aveva fallito nell’obiettivo fondamentale di “garantire il controllo dello sfruttamento della passione umana per il gioco con le sue conseguenze negative sulla salute pubblica”. A seguito di questa sentenza, il 1° gennaio 2008 entra in vigore il Trattato che contiene tutte le disposizioni generali che gli Stati Federali si impegnano ad osservare in materia di gioco d’azzardo. Esso non si applica alle scommesse ippiche e alle macchine da gioco esterne ai casinò e non comprende i giochi di abilità o di puro divertimento. Il Trattato Interstatale sul gioco d’azzardo del 2008, modificato nel 2012 prevede la Werberichtlinie, Direttiva sulla pubblicità del 2013 che apre al gioco d’azzardo online e integra il trattato predetto. In base a tali norme, tutta la pubblicità sul gioco d’azzardo è vietata in linea di principio in televisione, Internet e su dispositivi di telecomunicazione.
Tuttavia, I Länder possono introdurre eccezioni a questa regola, a condizione che aderiscano agli obiettivi di cui all’articolo 1 del Trattato stesso (ovvero la prevenzione della dipendenza, la lotta contro il mercato nero e crimine associato, protezione dei giovani, e l’integrità delle competizioni sportive). La pubblicità deve: limitarsi a dare informazioni sull’esistenza del gioco e illustrare le opportunità di vincita; riportare chiaramente il divieto per minorenni; esplicitare i rischi di dipendenza collegati al gioco e segnalare i numeri di assistenza persone che manifestano problemi di gioco compulsivo; indicare la probabilità di vincita. Non deve incoraggiare gli utenti a partecipare al gioco; essere specificamente indirizzata ai minori o essere fuorviante; sottolineare solo i vantaggi del gioco d’azzardo; ritrarre il gioco d’azzardo come una strategia ragionevole per il miglioramento della situazione finanziaria di qualcuno; incoraggiare le persone a cercare di riconquistare le loro perdite; ritrarre impropriamente il ruolo svolto dalla fortuna nel gioco d’azzardo. lp/AGIMEG