Presi per il Web: il gioco in Italia, tra legale e illegale, vale 103 miliardi l’anno

Il fatturato del settore giochi in Italia, tra circuiti legali e sommerso, è stato quantificato in 103 miliardi di euro e il settore delle scommesse online appare crescere senza sosta: i siti internet operativi nel Paese sono circa 400, intestati a una quantità incredibile di società controllate da altre società con base a Cipro, Malta, Gibilterra, o collegate a istituti bancari e grandi aziende. Sono i dati riferiti nel corso della puntata del 24 novembre di Presi per il Web, trasmissione di Radio Radicale condotta da Marco Perduca, Marco Scialdone e Fulvio Sarzana con la collaborazione di Marco Ciaffone e Sara Sbaffi. Ospiti dell’appuntamento Matteo Marini, operatore della Admiral Interactive e presidente di Gmatica, il “cittadino deputato” del Movimento 5 Stelle Matteo Mantero e Umberto Rapetto, ex ufficiale della Guardia di Finanza, inventore e comandante del Gat (Gruppo anti-crimine telematico), oggi direttore del settore Iniziative e progetti speciali di Telecom Italia. “Quello che va regolamentato è il controllo su chi offre prodotti di gioco – ha esordito Marini – e in Italia c’è un sistema avanzato che consente un controllo dei comportamenti dei giocatori. Il vero problema è l’accesso a spazi non controllati dall’Agenzia dei Monopoli, i cui blocchi online sono facilmente aggirabili. Più che bloccare o chiedere agli Isp di bloccare l’accesso ad alcuni siti sarebbe utile bloccare la possibilità di alcuni giocatori di spendere su quei siti. Per quanto riguarda la ludopatia – ha proseguito Marini – occorre affrontare il tema in maniera razionale, e non come propaganda politica o allarme mediatico, va affrontato il problema di alcuni giocatori, non il gioco in quanto tale. In Italia ci sono 23 milioni di giocatori dei quali circa 6mila in cura e 700mila sono le persone a rischio”. “ Quella legato al gioco eccessivo è a tutti gli effetti una patologia da prevenire” spiega Mantero, esponente dei Cinque Stelle, tra i proponenti dei progetti di legge che puntano ad intervenire nel settore del gioco d’azzardo online: “Dietro la patologia del gioco d’azzardo ci sono in primis una serie di pubblicità ingannevoli su giochi e lotterie che fanno immaginare la possibilità di dare una svolta alla propria vita e toccano le fasce di popolazione più debole, messaggi che vanno limitati come per il fumo. La colpa non è dei giocatori ma dell’offerta. Dietro la patologia ci sono le pubblicità ingannevoli. Inoltre – ha continuato Mantero – il connubio tra politica e gioco d’azzardo non è certo una novità, come dimostrano le numerose donazioni che le lobbies del gioco d’azzardo hanno fornito a personaggi politici oggi al governo, tutte lecite, ma viene da pensare che se qualcuno mi finanzia la campagna elettorale difficilmente legifererò contro di lui. Tanto che il governo Letta ha fatto uno sconto di due miliardi di euro in merito alla famosa multa”. Pronta la risposta di Marini: “Questa è propaganda, noi non finanziamo alcun partito politico e questo presunto sconto è una palese menzogna”. “Nel settore l’Italia è un paradiso fiscale e nella nostra proposta sul reddito di cittadinanza si prevede un aumento della tassazione per gli operatori del gioco d’azzardo” ha tuonato Mantero snocciolando numeri ancora una volta contestati da Marini.Rapetto non ha risparmiato una stoccata sulla multa rimasta in primo piano nella discussione: “Bisogna chiarire che non riguarda un’evasione fiscale ma una penale contrattuale, e questo cambia l’importo della sanzione. Resta il fatto che sono stati adottati dei provvedimenti interpretativi che dessero adito ad una riduzione e sono state create una serie di commissioni che hanno permesso ulteriori e significative riduzioni dell’importo, ne prendo atto ma resto sorpreso che si debba arrivare a diminuire ulteriormente un importo già falcidiato”. lp/AGIMEG