Poker: Portogallo accelera su introduzione liquidità condivisa, l’Italia si interroga su effetti

La liquidità condivisa non rimarrà lettera morta. Il regolatore per il gioco d’azzardo portoghese rassicura gli operatori: si apre quindi uno scenario particolarmente interessante per i giocatori di poker che potranno puntare ad un montepremi più alto, visto che potrebbe essere creato un “piatto unico” con altri paesi. Nei giorni i rappresentanti di alcune associazioni di settore avevano manifestato la loro preoccupazione per il ritardo nell’introduzione delle versioni finali degli ultimi due regolamenti all’esame del regolatore.
Si tratta del Regolamento sui requisiti di sistema di gioco in linea tecnica con liquidità condivisa e il Regolamento del Gioco Online dei requisiti di sistema tecnico per il betting exchange

Il termine per le osservazioni su queste norme si è conclusa ai primi di maggio e cinque mesi dopo il regolatore non ha ancora elaborato e presentato la versione definitiva di queste norme alla Commissione europea (CE).

Per i 18 decreti di regole tecniche che sono passati attraverso questo processo prima d‘ora il termine massimo tra la fine dell’esame parlamentare e la data di invio alla Commissione Europea non è mai stato superiore ad un mese.

Una di queste norme permetterà la condivisione della liquidità tra il Portogallo e altri paesi, prospettiva che, per i giocatori , potrebbe rendere il mercato particolarmente appetibile vista la possibilità di aprire ai giocatori internazionali .

Questi due prodotti “tra i giocatori” sono molto richiesti e popolari tra gli scommettitori portoghesi che già conoscevano questa offerta prima dell’entrata in vigore la legge attuale (giugno 2015) e che oggi non ne possono disporre.

Sulla liquidità condivisa si era espresso favorevolmente nel 2015 perfino l’ex Segretario di Stato per il Turismo, Adolfo Mesquita Nunes, con un messaggio rivolto ai giocatori portoghesi. Quindici mesi dopo i giocatori chiedono che questo processo venga definitivamente avviato. Ogni ritardo- dicono- fa perdere allo Stato gran parte delle entrate che vengono ‘deviate’ verso il gioco d’azzardo illegale, oggi unica l’unico modo per i giocatori di accedere ad un prodotto che era già molto popolare prima della legalizzazione dell’offerta online e quindi di quello che oggi chiamano il ‘blackout‘ .

E in Italia?

Solo pochi giorni fa, a Roma, esperti ed operatori del settore hanno avuto modo di confrontarsi su questo e altri temi legati all’offerta di gioco online. Questa volta il punto di vista non era quello dei giocatori e, inevitabilmente, si è cercato di capire quali siano i reali vantaggi per una azienda che offre servizi di gioco online. Inutile dire che ‘il beneficiato’ della liquidità condivisa si chiamerebbe PokeStars. Primo per quota di mercato in Italia e in Spagna entrerebbe senza alcun problema in Francia e quindi anche in Portogallo. Lo stesso si potrebbe dire per gli operatori legati al circuito Playtech (Sisal, Snai per citare i maggiori). Il condizionale è comunque d’obbligo almeno fino a quando, come qualcuno sostiene, non si deciderà di mettere mano al sistema fiscale. Non si tratta insomma di ‘armonizzare’ lo standard tecnologico, quanto piuttosto di lavorare sulla percentuale di tassazione. La liquidità internazionale non funzionerà fino a quando non si arriverà ad una situazione di equilibrio, in caso contrario soprattutto gli operatori più piccoli finirebbero per ‘farsi male’.  lp/AGIMEG