Poker live, sequestrato un circolo a Torino. Ben 64 denunce per gioco d’azzardo

Irruzione delle forze dell’ordine in un circolo di poker Torino. Il Palatorino – il più grande circolo di poker del Piemonte – è stato posto sotto sequestro e i 64 soci dell’associazione Asd sono stati iscritti nel verbale delle indagini come partecipanti al gioco d’azzardo. Il tutto è accaduto sabato notte, quando una squadra di agenti in borghese è entrata nel locale filmando i giocatori ai tavoli e lasciando proseguire i tornei in corso. Non è la prima volte che i soci si trovano in questa situazione, visto in sede giuridica l’organizzazione di tornei di poker è stata sempre considerata un’attività lontana dal gioco d’azzardo.
“Con questa fanno 7 chiusure – ha commentato Davide Contebillo, titolare del Palatorino -, vediamo quando finirà’ questa storia, abbiamo speso tanti soldi, massima legalità’ su tutto, non hanno trovato una mezza virgola fuori posto, erano addirittura scioccati dell’organizzazione, dei permessi comunali, dell’ HCCP, di tutto in regola sulla sicurezza e igiene. Iter burocratico tutto severamente a norma, ma dopo mezz’ora di riunione di gabinetto le forze dell’ordine hanno preso la grande decisione. L’ultimissima causa piu’ grossa d’Italia sulla legittimità dell’organizzazione di tornei di poker sportivo e sul modo di giocarlo con legalità, l’ho vinta solo 1 mese fa al Tribunale di Torino”.
Il problema è uno: è tutto legale? Mai come nel caso dei tornei di poker la situazione è confusa. Dal 2009 le questure seguono una circolare ministeriale e intervengono a singhiozzo bloccando tornei e sequestrando locali. Poi la palla passa alla giustizia, che in più sedi, fino alla Cassazione, ha assolto gli organizzatori. Si va avanti così da anni: le partite hanno inizio, si lanciano le attività che operano in un limbo fiscale e normativo con i gestori delle sale pronti a mettere in conto che prima o poi qualcuno delle forze dell’ordine bloccherà il tutto. Doveva essere una legge a far chiarezza. La comunitaria del 2008 avrebbe dovuto disciplinare i tornei live di poker sportivo (online già si gioca), con una previsione di mille licenze (da 100mila euro ciascuna) e tasse al 3% sul giocato, ma l’intervento definitivo si è bloccato per un regolamento mai pubblicato dal ministero degli interni. cz/AGIMEG