Poker: caso All in, entro 6 mesi la sentenza della Commissione Provinciale Tributaria di Roma su Blanco. Annullati accertamenti su Minieri

Nuovo passo in avanti del caso Blanco, il giocatore di poker al quale l’Agenzia delle Entrate aveva richiesto 550mila euro per delle vincite inferiori ottenute fuori dal territorio italiano anni prima. In seguito alla pronuncia della Corte di Giustizia Europea, che ha bocciato l’Italia sull’assoggettamento ad obblighi dichiarativi ed impositivi a fini fiscali delle vincite conseguite presso case da gioco di Paesi membri dell’Unione Europea, la palla è tornata all’attenzione della Commissione Provinciale Tributaria di Roma. “Si è svolta oggi l’ultima udienza del caso prima della sentenza – fanno sapere i legali del giocatore – per permettere anche in sede tributaria di prendere atto della pronuncia della Corte di Giustizia Europea. C’è stato poco da dire visto che il processo va avanti da 4 anni e che abbiamo già messo sul tavolo la nostra posizione”. La Commissione dovrebbe emettere la sentenza entro 6 mesi. Intanto ieri la stessa Commissione ha annullato gli atti sugli accertamenti in materia di violazione degli obblighi informativi, inerenti la compilazione del quadro RW (una adempimento soppresso che prevede informazioni su movimenti e bonifici esteri) del modello unico, relativi alle movimentazioni bancarie del giocatore Dario Minieri. In un altro caso la questione è stata già chiusa prima ancora della pronuncia della Cge. Sono stati infatti effettuati accertamenti anche su un altro noto giocatore romano, ma la Commissione Tributaria capitolina ha chiuso la questione “non sulla base del diritto comunitario, ma giudicando approssimative le fonti utilizzate per le indagini”. L’Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza hanno infatti utilizzati siti di classifiche internazionali non ufficiali (secondo gli esperti con errori abbastanza grossolani) come database nell’ambito dell’operazione All in. cz/AGIMEG