Poker, Carboni (EGLA) : “Una ricerca scientifica dimostra che il poker cash è un gioco di abilità”

Le funzioni cognitive che servono per giocare a poker sono le stesse che servono per giocare responsabilmente. E’ quello che sta cercano di dimostrare una ricerca condotta dal gruppo di ricerca del progetto PokerMapper, finanziato da Svenska Spel Research Council, dall’Università degli Studi di Milano-Bicocca dalla svedese Dalarna University.
Giovanni Carboni dell’EGLA (European Gambling Lawyers and Advisors) racconta che nell’ambito dei lavori di questo progetto ha approfondito i risultati di un’altra recente ricerca che pare fondamentale per dirimere l’annosa questione del ruolo dell’alea e dell’abilità nel gioco del poker.  La ricerca è basata sui dati delle mani di poker cash, relative a un intero anno solare, giocate su piattaforme internazionali a tre differenti livelli di gioco (grande buio da € 0,50, € 2 e € 10).La base dati è riferita a circa 35.500 giocatori che hanno giocato ciascuno almeno 1.000 mani nel primo dei due semestri della base dati (per un totale di oltre 200 milioni di mani-giocatore nel primo semestre stesso). La ricerca mostra che i pesi relativi dell’abilità e della sorte dipendono dal numero delle mani giocate e che, pertanto, la risposta alla domanda se sia la sorte a prevalere sull’abilità o viceversa dipende dal numero delle mani. Questo non ci sorprende. Ma la ricerca riesce a fornire determinazioni quantitative, riguardo al numero delle mani oltre il quale l’abilità prevale rispetto alla sorte. E questo è fondamentale. Ad approfondire l’argomento è Giovanni Carboni. dell’EGLA (European Gambling Lawyers and Advisors).
“Lo studio – spiega –  suddivide in decili e percentili i giocatori, in relazione alla performance da essi conseguita nel primo semestre. Confronta quindi i risultati conseguiti nel secondo semestre dai giocatori del primo decile / percentile con quelli conseguiti dai giocatori dell’ultimo decile / percentile, relativi a selezioni con numero progressivamente crescente di mani giocate. Si deve osservare che i giocatori del migliore e del peggiore decile / percentile non hanno giocato direttamente tra loro, ma con la generalità degli altri giocatori di ogni decile / percentile e presumibilmente più spesso con giocatori con abilità più omogenea, anche in relazione alla scelta del livello di gioco (grandi bui) di ciascuno. Il confronto è cioè indiretto. La mano estratta è reinserita nel campione, in modo da poter estrarre selezioni comunque numerose per ciascun giocatore, ben oltre 1.000 mani. Confrontando i risultati relativi a un numero molto piccolo di mani, ad esempio 10 o anche 100, i risultati dei giocatori del decile / percentile migliore sono solo lievemente superiori a quelli relativi al decile / percentile peggiore. Ma al crescere del numero delle mani le performance dei giocatori del migliore decile / percentile diventano inesorabilmente molto superiori a quelle del peggiore decile / percentile. La predominanza dell’abilità viene definita dai ricercatori come prevalenza del risultato dei giocatori più abili rispetto al risultato dei giocatori meno abili in almeno il 75% dei casi. A metà tra il caso dell’alea pura (frequenza 50%) e quello dell’abilità pura (frequenza 100%). La ricerca dimostra che la selezione delle mani estratte tra quelle giocate dai giocatori del primo decile consegue risultati migliori rispetto a quelli della selezione delle mani estratte tra quelle giocate dai giocatori dell’ultimo decile nel 75% dei casi, per un numero di mani estratte pari a circa 6.500 mani.
Nel caso del confronto dei risultati delle mani relative ai giocatori del primo percentile con quelli dell’ultimo percentile la prevalenza nel 75% dei casi è raggiunta molto più rapidamente, con selezioni pari a circa 1.500 mani. Con selezioni di 6.500 mani i risultati dei giocatori del primo percentile prevalgono su quelli dei giocatori dell’ultimo percentile circa 95 volte su 100.
In conclusione l’abilità diventa evidente e poi predominante già dopo alcune migliaia di mani giocate. Tenuto conto che a un tavolo di poker cash online si giocano 60 – 80 mani per ora, dopo qualche decina di ore di gioco, vale a dire dopo un numero contenuto di sessioni di gioco, il poker cash è un gioco nel quale l’abilità prevale rispetto all’alea, e successivamente predomina. lp/AGIMEG