Online, Planzi (Oss. Politecnico di Milano): “Spesa dei giocatori in aumento del 27,4% nel 2016 grazie al traino di casinò e scommesse”

Si è parlato anche di gioco d’azzardo al Salone dei pagamenti che si è tenuto a Milano la scorsa settimana. Il salone, alla sua prima edizione, ha visto anche la partecipazione della Fondazione per l’educazione finanziaria, Feduf, che ha organizzato alcuni eventi rivolti agli studenti sul corretto rapporto con il denaro, reale e digitale ed un incontro, nella giornata di venerdì, dedicato al denaro speso nel gioco on line. Una voce importante per entità e che, soprattutto, viene associata per lo più al gioco patologico. Il convegno, intitolato “Denaro on line, non giocartelo”, è stato aperto da Marco Planzi, tra i curatori del rapporto annuale che gli Osservatori del Politecnico di Milano realizzano ogni anno sul comportamento degli italiani nel gioco on line. E proprio anticipando il rapporto che sarà divulgato la prossima primavera, Planzi ha confermato il trend in crescita della spesa degli italiani sui siti di gioco legali: 575 milioni di euro nei primi mesi di quest’anno. Ovvero, una crescita del 27,4% rispetto ai 451 milioni del 2015. Con una prevalenza della spesa sui giochi da casinò (243 milioni contro 177 milioni nel primo semestre 2015) seguito dalle scommesse (216 milioni contro 155 milioni). Giovanna Zacchi, della Banca popolare dell’Emilia Romagna, Bper, ha parlato, invece, delle iniziative che il suo istituto bancario ha messo in campo per contrastare il gioco patologico. La gestione di un conto corrente, infatti, si modifica in modo netto quando il titolare diventa un giocatore patologico. “Ma ci sono dei grossi limiti alla nostra possibilità d’intervento” ha spiegato la Zacchi “perché le regole della privacy impediscono al direttore di una filiale di informare i familiari. E se prova, invece, a sensibilizzare il cliente, rischia delle reazioni anche aggressive”. Tra le iniziative concrete della banca, comunque, il blocco delle carte di credito sui siti di gioco e un programma educativo che viene svolto nelle scuole per prevenire le patologie da azzardo.Sull’importanza della prevenzione hanno puntato anche Roberto Mollica, della Ats (ex Asl) di Milano, collegato via Skype. Il quale ha spiegato come i meccanismi psicologici del giocatore con propensione alla dipendenza portano alla modificazione del cervello e dei suoi meccanismi biochimici. lp/AGIMEG