Norme antiriciclaggio: sanzioni meno stringenti anche per gli operatori del settore giochi

Lavori in corso sulle sanzioni previsti dalla disposizioni in materia di antiriciclaggio. L’intenzione del governo sarebbe infatti quella di intervenire con un ammorbidimento per i professionisti e le persone fisiche, chiamati ad applicare le regole sul controllo dei flussi di capitali.
Si tratta di modificare le sanzioni rendendole meno stringenti per omissioni di adempimenti che non evidenziano anomalie tali da far scattare le segnalazioni di operazioni sospette. Sono queste alcune indicazioni su cui ministero dell’economia, Dipartimento del tesoro, Unità di informazione finanziaria e Guardia di finanza lavoreranno a partire da settembre seduti al tavolo per la riforma delle sanzioni voluto dal sottosegretario del ministero dell’economia con delega alla materia, Enrico Zanetti.
L’obiettivo è quello di arrivare in tempi stretti alla rimodulazione delle sanzioni inserendo le nuove regole nella legge comunitaria.

Gli operatori del gioco, al pari degli altri menzionati dalla legge n.231 del 2007, sono tenuti a partecipare al contrasto del riciclaggio, attraverso un’adeguata verifica della clientela, la registrazione delle operazioni e la segnalazione di quelle sospette. Questi adempimenti sono presidiati da sanzioni che possono incidere sulla stessa persona giuridica, oltre che sull’autore dell’illecito. La persona giuridica è tenuta ad impegnarsi in una seria ed attenta attività di prevenzione dei rischi da reato, attraverso lo strumento del modello organizzativo previsto dal decreto legislativo n. 231 del 2001 ed al tempo stesso attraverso una piena assimilazione ed attuazione dei principi antiriciclaggio.

Il lavoro, secondo le prime previsioni, si dovrebbe svolgere in tempi brevi per arrivare a inserire le norme già nella legge Comunitaria in approvazione il prossimo anno. cz/AGIMEG