Newslot, i commercianti di Sannazzaro de’ Burgondi (PV) chiedono la revoca dell’ordinanza su limitazione orari apparecchi

Marcia indietro a Sannazzaro de’ Burgondi (Pavia) sulle slot machine. I proprietari di una decina di bar e tre tabaccherie hanno preparato una raccolta di firme per chiedere al sindaco Roberto Zucca, eletto a giugno in una coalizione di centrodestra, di revocare l’ordinanza con cui un anno fa il suo predecessore Giovanni Maggi (Pd) aveva limitato l’orario delle macchinette da gioco: dalle 10 alle 12 e dalle 18 alle 22 di tutti i giorni, festivi compresi. «Vogliamo siano rivalutate dal Comune le attuali condizioni – si legge nella petizione – perché vanno unicamente a svantaggio delle nostre attività commerciali, non essendo uguali per tutti i centri della zona». In pratica, chi non gioca a Sannazzaro lo fa in un altro paese. L’assessore alle Attività commerciali, il leghista Roberto Fuggini, è intenzionato a sostenere la richiesta dei commercianti. Ma l’attuale primo cittadino frena: «Per il momento rimane tutto così, anche perché il documento non ci è ancora stato consegnato. Certamente c’è il rischio di un aumento della dipendenza dall’azzardo, ma se siamo da soli è più difficile: non si può fermare il vento con le mani, soprattutto se lo Stato è il primo a non dare l’esempio». Eppure – riporta oggi il quotidiano Avvenire – proprio in aprile i Piani di zona di cui è capofila Sannazzaro avevano ottenuto 50mila euro dal bando regionale “Occhio al Gioco” per la formazione di operatori sociali, azioni no-slot, sensibilizzazione di docenti e studenti. «Avevo emesso quell’ordinanza, che si basava sul sostegno legislativo di Tar e Corte Costituzionale – spiega l’ex sindaco Maggi, ora a capo dell’opposizione – perché la ludopatia è un elemento critico della nostra società, una patologia. Come responsabile della salute pubblica era mio dovere arginare certi pericoli, e quel progetto ha messo il nostro Comune in grado di collaborare con centri maggiori come Mortara e Vigevano. È una battaglia di civiltà, e ora chi vuole tornare indietro dovrà fare i conti con un ritorno a tempi bui». lp/AGIMEG