Minimi garantiti, Tar Lazio: Aams può subito riconteggiare gli importi basandosi sulla sentenza della Corte Costituzionale

Il Tar Lazio conferma le sentenze già emesse a maggiogiugno, e inizio luglio sui minimi garantiti, e annulla le richieste di pagamento inoltrate dai Monopoli di Stato a una trentina di concessionari ippici. Le sentenze appena pubblicate fanno riferimento a sette dei circa 20 ricorsi trattati nell’udienza del 4 giugno scorso, e – come i precedenti – traggono origine dalla pronuncia con cui la Corte Costituzionale a novembre scorso aveva annullato la norma che prevedeva una definizione delle controversie sui minimi, riconoscendo alle agenzie in via transattiva una riduzione stabilita in maniera rigida al 5%. La pronuncia della Consulta, ribadisce anche questa volta il Tar Lazio, ha “effetti conformativi vincolanti per la successiva azione amministrativa, dovendo la stessa conoscere nelle statuizioni del giudice delle legge i parametri di legittimità della futura azione”. La sentenza della Corte Costituzionale comunque “non rende del tutto priva di parametro normativo l’attività amministrativa prima disciplinata dalla norma annullata e che dovrà formare oggetto di nuovo esercizio del potere amministrativo, dovendo i nuovi criteri, sostitutivi di quello annullato, essere enucleati alla luce delle statuizioni del giudice delle leggi e delle finalità sottese alla disciplina tuttora vigente”. L’Amministrazione insomma può immediatamente ri-conteggiare l’importo dei minimi, rispettando però il dettato della sentenza della Corte Costituzionale. Qualora ciò non avvenisse, le richieste potranno essere immediatamente impugnate di fronte al Tar: “il giudice potrà conoscerne l’eventuale illegittimità sindacando la correttezza”. La sentenza della Corte Costituzionale infatti “reca precise indicazioni e vincoli per la successiva attività che va ad incidere sui rapporti precedentemente disciplinati dalla norma dichiarata incostituzionale, con preclusione nei confronti dell’Amministrazione di reiterare provvedimenti che facciano applicazione di criteri analoghi a quelli dichiarati incostituzionali”. lp/AGIMEG