Match Fixing: Vilotte (Arjel) “Necessario armonizzare le normative nazionali in materia”

“A livello internazionale occorre armonizzare una serie di regole”. Lo ha detto Francois Vilotte, presidente dell’ente regolatore francese per il gioco Arjel, nel corso del convegno “Match Fixing: attacco alla credibilità dello Sport”, sottolineando che occorre “un forte coordinamento tra gli Stati, e questo richiede l’armonizzazione delle norme sulla lotta alla manipolaziona di eventi sportivi: è proprio all’eleborazione di una normativa internazionale che stanno lavorando 41 Stati sotto l’egida del Consiglio d’Europa”. Per prevenire il fenomeno del match fixing occorre, secondo Vilotte, “prevenire possibili conflitti di interesse (per esempio vietando agli atleti di scommettere sulle proprioe competizioni), prevenire la pericolosità di certi tipi di scommesse regolamentandone l’offerta, e creare dei legami giuridicamente vincolanti tra gli operatori di scommesse legali e gli organizzatori di eventi sportivi”. Per quanto riguarda le indagini, Vilotte ha messo l’accento sull’importanza di “instaurare dei dispositivi nazionali di indagine a supporto di sistemi di allerta autonomi, di competenza delle autorità pubbliche e applicabili alle specificità delle competizioni e dei mercati nazionali; creare delle piattaforme nazionali di sorveglianza sulle scommesse e interconnettere tra di loro queste piattaforme nazional; ispirarsi alle norme antiriciclaggio già esistenti, in particolare sulla segnalazioni di operazioni sospette, in modo da facilitare la raccolta di informazioni”. Infine, dal punto di vista della repressione, secondo Vilotte occorre “sanzionare penalmente tutti i comportamenti connessi con la manipolazione di eventi sportivi, armonizzare a livello mondiale i regolamenti sportivi e redigere un codice mondiale contro la manipolazione delle competizioni; stabilire dei legami, sul modello della normativa italiana, tra i procedimenti penali e quelli disciplinari in materia di match fixing”. Parlando delle dimensioni del fenomeno, il numero uno dell’Arjel ha ricordato che “è difficile da quantificare, e i procedimenti penali aperti in questo campo sono stati tutti aperti in maniera incidentale, non in seguito a disposizioni specifiche di prevenzione e indagine”.  Per prevenire il fenomeno, occorre quindi “un’ azione coordinata dei principali protagonisti: il mondo dello sport, le autorità pubbliche e gli operatori delle scommesse legali”. Gli Stati devono “adottare normative in materia, anche sul piano penale, in modo da proteggere gli scommettitori e lottare contro la manipolazione di eventi sportivi”. rg/AGIMEG