Match fixing Serie B, esame intercettazioni: clan camorra tentò di combinare anche altre partite

I camorristi del clan Vinella Grassi cercarono di truccarte alche altre quattro partite del campionato di Serie B 2013-2014. E’ quanto emerge dall’attività di indagine dei Carabinieri del Comando provinciale di Napoli e dagli atti dell’inchiesta condotta dal pm della Dda Maurizio De Marco e coordinata dal procuratore aggiunto Filippo Beatrice. L’esame delle intercettazioni di conversazioni e sms tra quanti sono indiziati di aver stipulato accordi per scommesse sicure sul campionato di Serie B 2013-2014 si è concentrato soprattutto sull’intero mese di maggio di due anni fa. In quel periodo l’Avellino – squadra al centro dell’inchiesta sulle presunte combine condotta dalla procura di Napoli – gioca sei incontri: per due di essi (la trasferta a Modena e l’incontro casalingo con la Reggina) gli inquirenti ritengono di avere elementi sufficienti per affermare che l’illecito, che avrebbe fruttato vincite per centinaia di migliaia di euro ai camorristi del clan Vinella Grassi, si realizzò. Per altre quattro partite si ipotizza invece che tentativi o intenzioni di aggiustamento dei risultati vi siano stati, ma non siano comunque andati in porto per vari motivi. Un filone, quello dei presunti illeciti sportivi, che ha preso avvio in seguito alle rivelazioni di un pentito del clan, Antonio Accursio, e che ha portato, tra l’altro, al coinvolgimento di due calciatori e un ex calciatore che hanno militato in quella stagione nella squadra irpina (Adriano Izzo, Francesco Millesi e Luca Pini, non più in attività). Gli altri incontri citati nelle carte dell’inchiesta sono Cesena-Avellino, Avellino-Spezia, Avellino-Trapani e Padova-Avellino. Oggi inizieranno gli interrogatori di garanzia: davanti al Gip comparirà Pini chiamato a rispondere delle contestazioni contenute nell’ordinanza che dispone gli arresti domiciliari. dar/AGIMEG