Martucci saluta La Multipla: «Grazie a tutti»

Geramano Martucci ha terminato il proprio rapporto di lavoro con La Multipla e lo fatto attraverso una nota nel quale l’ex poker manager ringrazia lo staff e i collaboratori del gruppo diretto da Massimo Maierini.
«Oggi termina il mio rapporto lavorativo con il concessionario La Multipla. Ringrazio tutto lo staff a partire dal presidente Massimo Maierini fino all’ultimo collaboratore per il periodo trascorso insieme e auguro ad ognuno di loro successo e serenità, quale che sia la strada che vorranno percorrere».
Martucci ha colto l’occasione per fare un’analisi sulla situazione del settore poker in Italia. Il mercato ha bisogno di interventi urgenti per essere rilanciato. Ecco quali.
«Approfitto dell’occasione per fare qualche considerazione sulla situazione del poker “.it”. Il mercato è ormai maturo, siamo anzi in una fase recessiva, il numero degli operatori diminuisce costantemente e quelli che rimangono sono costretti ad operare tagli sia al personale che ai budget destinati agli investimenti.   
I fattori che hanno contribuito a generare questa situazione sono molteplici: un normale assestamento dopo la bolla iniziale in cui molti hanno pensato di investire in un mercato in crescita esponenziale senza averne le dovute competenze, scelte strategiche miopi e sbagliate sia da parte degli operatori che dell’amministrazione pubblica, la concorrenza dei “.com” ancora presente sul territorio, la crisi economica che purtroppo attanaglia il nostro paese. 

Se, come mi auguro, non verrà presto legalizzato il poker live (in grado di avvicinare nuovi giocatori all’online) e non si troverà un accordo per un mercato comune europeo (quanto meno con francia e spagna), è probabile che tra 12-24 mesi in Italia sopravviveranno solo poche realtà: Pokerstars, Lottomatica e un paio di network su cui confluiranno tutti gli altri operatori. 

Il poker, a differenza del betting o dei giochi da casinò, è un gioco a liquidità condivisa e ha nella frammentazione il suo più grande nemico, per questo mi permetto di consigliare a tutti gli operatori di provare a superare le loro divergenze e di fondersi o confluire all’interno delle stesse realtà, ne va della loro stessa sopravvivenza. Penso anche che sia molto importante impegnarsi per far rispettare le regole e adottare provvedimenti rigidi contro i giocatori e gli operatori che inquinano l’ambiente e ne rovinano l’immagine. Per finire credo sia fondamentale che tutto il movimento faccia uno sforzo ancora maggiore per comunicare al mondo la natura legale e “skill-oriented” del poker, anche trovando modi per rappresentarsi meglio verso le istituzioni. 

Io sono ancora convinto che il poker sia il gioco più bello del mondo e da oggi sono pronto a mettere a disposizione la mia esperienza e le mie competenze a favore di chi voglia impegnarsi seriamente per far si che duri più a lungo possibile, un augurio che faccio a tutti e a me stesso, sia come manager che come giocatore; nel frattempo mi dedicherò al coaching». cz/AGIMEG