Ludopatie: Serpelloni (Dip. Pol. Antidroga), “Lavorare su prevenzione e informazione con programma serio di intervento”

“Per ciò che riguarda l’aspetto normativo del settore giochi, ci sono lavori in corso. Di fatto per ora non c’è stato alcun cambiamento sostanziale, nessuna proposta di legge arrivata alla fine del proprio iter. C’è una grande discussione nei Comuni per ciò che concerne la regolamentazione delle aperture di sale giochi e punti scommesse, in crescita esponenziale, ma nulla di definito”. Lo dice Giuseppe Serpelloni, già Capo Dipartimento Politiche antidroga della Presidenza del Consiglio, riferendosi al settore giochi e all’allarme ludopatie. E sull’arrivo dei giochi sugli smartphone ha aggiunto: “Anche se a livello di numeri è un fenomeno ancora difficilmente catalogabile, l’arrivo dei giochi su tablet e smartphone ha cambiato molte cose. Abbiamo fatto un’indagine su circa 4o mila soggetti giovani, e ciò che ne è uscito è che la metà dei nostri ragazzi ha giocato almeno una volta in un anno. Ma attenzione, è una media. C’è chi non avendo gli strumenti caratteriali per gestire l’offerta, cade nel girone infernale della dipendenza”, racconta ancora Serpelloni in un’intervista rilasciata a La Notizia. “Ma è così facile essere vittime del gioco sul web?” chiede il giornalista. “Diciamo che l’utilizzo massiccio degli smartphone agganciato alla penetrazione dei social network può provocare già di per sé dipendenza. Se su una piattaforma di questo tipo viene implementato il meccanismo del gioco d’azzardo, anch’esso ovviamente a rischio di patologia, il meccanismo diventa preoccupante. Questo effetto — spiega Serpelloni – che viene definito sinergico, è particolarmente pericoloso”. Per rallentare questa tendenza si deve lavorare sulla “prevenzione, con un programma serio di intervento sulle ludopatie, con un’informazione corretta che descriva a quali rischi si va incontro quando si inizia a giocare, quali meccanismo si muovono, quali le conseguenze e quanto sia poco percepibile il pericolo. Più l’offerta è prossima più il rischio di diventare giocatori patologici aumenta. Soprattuttto se il destinatario dell’offerta è un giovane. E’ evidente — anche se sembrerà banale — che se abbiamo un sala giochi sotto caso il rischio aumenta rispetto a una lontana dieci chilometri. Figuriamoci quando l’offerta ce la troviamo 24 ore al giorno su un palmo di mano attraverso una app”, ha poi concluso.  rg/AGIMEG