Ippica, Sandi (Pres. Snai): “il rilancio del settore passa da una gestione rappresentativa delle tante anime dell’ippica e da una defiscalizzazione per incentivare investimenti e far respirare la filiera”

“I lavori dell’ippodromo “La Maura” stanno procedendo come speravamo. Molto positivi i primi test, così come si stanno confermando valide le nostre scelte progettuali: la scelta delle curve, il raggio e tutto ciò che è strutturale. L’utilizzo del vecchio materiale del trotto di San Siro è stata una scelta valida, con la garanzia di un fondo scorrevole. E’ stato importante sceglier la sede in un parco che è terra di cavalli purosangue. L’auspicio è che bambini, famiglie, appassionati e scommettitori si possano riavvicinare al mondo del trotto, grazie a quella bellissima sensazione che avrà il pubblico di essere vicino ai cavalli che corrono. Contiamo di arrivare puntuali alle date del 30 aprile con le prove di qualifiche e del 9 maggio per l’apertura, se il ministero sarà d’accordo. Aprire un ippodromo non è facile, ma credo che sia un approccio positivo. Il settore cambia, non devono cambiare i valori sani del nostro mondo, che è vivo è può tornare grande”. E’ quanto dichiarato a Unire tv da Giorgio Sandi, presidente di Snai Necessario secondo Sandi anche che la raccolta torni a garantire le risorse necessarie per il settore. “Il movimento dell’ippica – ha aggiunto Sandi -, ha registrato una forte flessione negli anni passati, ma si sta stabilizzando. Il settore presenta ancora problemi nella parte relativa all’ippica nazionale, dove non riesce a mantenere neanche i modesti volumi precedenti, segnali positivi arrivano invece per la scommessa a quota fissa. La scommessa ippica è lo strumento principe per alimentare la filiera, ma abbiamo bisogno di prendere in mano la gestione della scommessa, abbandonando la concezione di gestione ministeriale. Questa formula, ormai è stato dimostrato, non funziona. Dobbiamo puntare su chi mostra di esser capace di creare risorse importanti. In Francia, nonostante ci siano comunque problemi, sono più avanti di noi. Da tempo noi abbiamo un progetto che combini al meglio le varie tipologie di gioco. Serve quindi un lavoro di armonia tra il totalizzatore e la quota fissa. Necessaria poi l’abolizione dell’ippica nazionale, ristrutturandola seguendo il modello francese”. Giorgio Sandi ha anche parlato di come procede il progetto Ihra. “Un comitato costituito dai principali attori della filiera, nato per diventare referente istituzionale del settore ippico, per salvaguardare e rilanciare il comparto, mantenere posti di lavoro, garantire il benessere animale, valorizzare gli investimenti e le competenze e per rinnovare le scommesse ippiche, facendo diventare il settore un mercato autonomo ed autosufficiente. Il progetto Ihra gode di eccellente salute. Altri progetti ci sembravano di parte, pensati da alcuni senza coinvolgere tutti. C’era una diffusa insoddisfazione di chi non si sentiva rappresentato da questi approcci culturali. Io dico che il progetto deve essere dell’ippica e delle associazioni. E’ l’ippica che deve scegliere il proprio futuro. Noi siamo impegnati in questo mondo come società di corsa con realtà industriali importanti e allo stesso tempo lavoriamo nella raccolta delle scommesse. Serve collaborazione tra le due realtà. Resta che il fatto l’Ihra o quello che sarà il soggetto che avrà la responsabilità della conduzione dentro la Lega Ippica (o se questa non dovesse partire nei tempi previsti, il soggetto che sarà di supporto ai ministeri) deve partire dalle associazioni del settore ippico, perché sono gli organismi democratici che possono rappresentare tutti”. Passo decisivo quello di una svolta nella fiscalità . “Nei settori in crisi serve un intervento dello Stato che possa invogliare operatori e consumatori a seguire una certa proposta. La filiera ippica deve lavorare su tempi lunghi per la propria rinascita e l’idea di avere una defiscalizzazione vuol dire incentivare gli investitori. Sarebbe poi socialmente positivo perché poter allenare cavalli da corsa italiani deve essere motivo di apprezzamento, perché possono essere coinvolti investitori che creano impresa, danno occupazione ai giovani in una green economy verso la quale tutti stiamo puntando. Questi strumenti – ha concluso il presidente di Snai – sono fondamentali per la ripresa del settore: una riforma della fiscalità deve però riguardare sia le scommesse, con la relativa riduzione dei prelievi, ma anche riduzione della pressione su tutta la filiera”. lp/AGIMEG