Ippica, associazione di categoria: “Riforma settore non più rinviabile, affidare governance a esperti materia”

Le Aziende del settore, del galoppo e del trotto, ribadiscono “la impellente necessità di una riforma radicale che consegni la gestione del settore nelle mani di un organismo di stampo privatistico formato da ippici come descritto dal testo definito dal Governo e presentato a Palazzo Chigi nell’ambito della Delega Fiscale”. Lo scrivono in una nota congiunta gli imprenditori ippici italiani, sostenendo “quel documento, l’unico esistente, e lo difenderemo in ogni sede istituzionale, a favore della legalità che riteniamo essere il primo obiettivo, ancor prima dell’aspetto economico, perché non ci sarà futuro per un settore, attualmente intriso in larghissima parte di illegalità, che ormai é costretto ad accettare compromessi che sviliscono il lavoro degli uomini e che offendono il benessere dei cavalli. Quella della privatizzazione e della legalità è l’unica strada percorribile per il rilancio del settore ed è la scelta che la politica, a tutti i livelli, ha già effettuato con l’approvazione di tutti i partiti. I tentativi di isolamento e di denigrazione che subiamo da diversi anni non incidono minimamente sull’integrità e sull’unità di tutti coloro che collaborano e lavorano concretamente nell’ambito della compagine di Lega Ippica Italiana, attività sostenuta da Imprenditori Ippici Italiani e da Federippodromi. Purtroppo i tagli al settore per il 2016 sono confermati e noi non ci lasciamo certamente ingannare dalle solite promesse espresse con modalità alquanto bizzarre. Siamo stati i primi a denunciare i tagli al settore mentre tutti come al solito sonnecchiavano, abbiamo fatto di tutto per contrastarli e per mettere in evidenza le malefatte del Mipaaf, abbiamo sottoposto a tutto il settore un testo con cui raggiungere i massimi vertici della politica, tutti lo hanno sottoscritto ma poi, nuovamente, sono emersi miseri personalismi e la grave eterogeneità delle varie rappresentanze con cui per l’ennesima volta non intendiamo condividere prese di posizione superficiali e improduttive.
Purtroppo ancora assistiamo al riproporsi di sigle obsolete, alcune delle quali inesistenti, di firme improvvisate e di persone (sempre le stesse) che si sentono ancora attori principali dopo essere state le maggiori artefici della situazione in cui ci troviamo e che mai hanno, in questi ultimi anni, presentato alcuna soluzione a favore del sistema o dimostrato efficacia nel loro operato. Assistiamo invece ogni giorno alla corsa per accaparrarsi un posto al sole e vantaggi per la sopravvivenza del proprio orticello a danno degli altri e, soprattutto, dell’intero sistema. Noi insistiamo nel tentativo di far recuperare al settore la serietà e la dignità che queste persone hanno completamente trascurato e far prevalere finalmente la meritocrazia”. dar/AGIMEG