GoldBet, “Illegittimo negare la licenza di pubblica sicurezza ai CTD in caso di Bando anticomunitario”

La Corte di giustizia pronunciatasi stamani sul caso Biasci ha accolto in pieno la tesi di GoldBet, che ha sempre sostenuto nel corso di questi anni la necessità e la rilevanza dell’autorizzazione di pubblica sicurezza come presidio contro le infiltrazioni criminali. Tuttavia, rileva la Corte “poiché le autorizzazioni sono rilasciate unicamente ai titolari di una concessione, irregolarità commesse nell’ambito della procedura di concessione vizierebbero anche la procedura di rilascio di autorizzazioni.” Tale affermazione, in piena coerenza con quanto sostenuto dai difensori dei ricorrenti, nei procedimenti a quo così come presso la Corte di Giustizia, comporta conseguenze rilevanti sia in relazione al contenzioso pendente (e dunque sulla legittimità del diniego di licenza basata solo sulla carenza di concessione), sia in relazione al nuovo Bando 2012, alla luce della sentenza del Consiglio di Stato del 20 agosto 2013 che ha posto in forte dubbio la legittimità della nuova gara per la sua breve durata. In particolare, la Corte ha affermato per la prima volta espressamente che i principi della Costa/Cifone sono applicabili non solo a chi non aveva partecipato al Bando, ma anche a chi, avendovi partecipato, è stato successivamente escluso in base a norme della gara (primo fra tutte l’art. 23. comma III) dichiarate successivamente illegittime. In riferimento a GoldBet, la Corte di Lussemburgo, come era prevedibile e nel pieno rispetto delle proprie prerogative, ha richiamato i principi della Costa/Cifone, ed ha rimesso ogni ulteriore valutazione in punto di merito al Giudice nazionale. Ebbene, a tal proposito basti ricordare che il Giudice interno si è già ampiamente pronunciato: ben oltre 150 decisioni favorevoli ai CTD GoldBet, l’archiviazione disposta dal GIP di Prato – giudice del rinvio nel caso Zungri deciso della stessa Corte di Giustizia – e soprattutto le 3 successive sentenze della Corte di Cassazione che confermano con assoluta chiarezza come GoldBet sia stata discriminata dal Bando Bersani. lp/AGIMEG