Gioco online: primo trimestre 2016 ok per i casinò (+38,3%) e risveglio di poker a torneo (+6,4%) e bingo (+2,9%). Gli italiani abbandonano invece il poker cash (-17,7%)

E’ un mercato, quello del gioco on line, dai segnali chiaroscuri. Il semaforo del gradimento degli italiani segna verde pieno per il segmento dei casinò on line. Nel primo trimestre del 2016, il settore ha fatto registrare una spesa (cioè la differenza tra quanto giocato e quanto vinto) di 101,5 milioni di euro, vale a dire un +38,3% rispetto ai 76,7 milioni dello stesso periodo del 2015. Anche marzo è stato positivo per i casinò on line, visto che la spesa è stata di 35,7 milioni di euro, cioè un + 34.9% rispetto ai 26,5 del terzo mese del  2015. A sorpresa arrivano segnali di ripresa dal poker versione a torneo. Dopo che già a febbraio il segmento aveva offerto un segno più rispetto allo stesso periodo dell’anno prima, a marzo c’è stato un vero e proprio boom. Nel  terzo mese del 2016, il poker a torneo ha avuto una spesa di 8,5 milioni di euro, vale a dire un +31,4% rispetto a dodici mesi prima. Era da oltre due anni che il segmento non metteva a segno un risultato di questo genere. La performance di marzo ha permesso di portare in positivo il bilancio del primo trimestre 2016. Tra gennaio e marzo di quest’anno la spesa totale è stata di 22,4 milioni di euro, cioè un +6,4% rispetto al primo trimestre 2015 che fece registrare una spesa di 21,7 milioni. Bene anche il bingo on line, che tra gennaio e marzo 2016 fa segnare una spesa i 7,6 milioni, valore in crescita del +2,9% rispetto ai 7,4 milioni di euro del primo trimestre dello scorso anno. Pareggio nel dato di marzo, sempre per il bingo on line, visto in dodici mese il valore è rimasto uguale (2,4 milioni). E’ invece profondo rosso per il poker in modalità cash. Non si arresta infatti l’emorragia di incassi. Nel primo trimestre 2016 la spesa è stata infatti di 20,7 milioni di euro, per un calo del -17,7% rispetto ai 25,2 milioni dello stesso periodo dell’anno scorso. Ancora più accentuato il crollo che si considera il solo mese di marzo. Quest’anno la spesa nel terzo mese è stata di 6,4 milioni, per un -20,5% rispetto a marzo 2015. cdn/AGIMEG