Gioco on line: già a novembre ingiunzione dello IAP a Betsson sullo spot di StarCasinò ritenuto “violento, volgare ed indecente”. Il testo integrale dell’ingiunzione

Il 26 novembre dello scorso anno, lo IAP (l’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) aveva inviato una ingiunzione a Betsson – BML Group Ltd per lo spot che in questi giorni ha sollevato un polverone politico con la richiesta, da parte di molti deputati, di intervento da parte del Governo. Ecco il testo integrale dell’ingiunzione: “Il Presidente del Comitato di Controllo visto il telecomunicato relativo al sito di giochi on line “Starcasinò”, diffuso su Cielo nel mese di novembre 2015 ritiene lo stesso manifestamente contrario agli artt. 9 – Violenza, volgarità, indecenza – e 28ter – Giochi con vincita in denaro – del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale. Nello spot una donna che indossa una tuta aderente color oro sta interrogando un uomo seduto su una sedia, come “trattenuto”, spingendolo a nominare il marchio “Starcasinò” come risposta ad ogni domanda sui giochi (ad es.: “Se ti dico roulette, a cosa pensi?”) e sollecita le incertezze dell’uomo colpendolo ripetutamente al volto con un guanto elasticizzato. L’organo di controllo rileva il contrasto della rappresentazione descritta con l’art. 9 del Codice, che vieta espressamente il ricorso a «rappresentazioni di violenza fisica o morale». Quella descritta si traduce, infatti, in una situazione di inopportuna violenza gratuita. Lo svolgimento narrativo, che richiama un interrogatorio violento, e le espressioni di fastidio dell’uomo che si ritrae a ogni colpo subito sono, ad avviso del Comitato di Controllo, elementi tali da favorire una decodifica del messaggio in tal senso, che non trova un filtro capace di attenuarne la portata. Sotto diverso profilo, il Comitato di Controllo rileva che laddove nella parte finale dello spot viene presentata la promozione relativa al bonus “300% superbonus di benvenuto”, le indicazioni in super appaiono illeggibili per le dimensioni del carattere utilizzato e per il brevissimo tempo di permanenza in video, rendendo così impossibile al pubblico una comprensione chiara e completa dell’offerta”. dar/AGIMEG