Giochi, Vaccari (Pd): “Settore è business redditizio per le mafie. Chi vi opera sia rispettoso delle regole”

“Abbiamo concluso la settimana scorsa all’interno del X Comitato costituito dalla commissione Antimafia un lavoro da cui il legislatore può raccogliere una serie di proposte. Credo che ora l’attenzione vada spostata tutta sul disegno di legge a prima firma Mirabelli, all’esame della commissione Finanze del Senato: è per quello che il Comitato ha svolto la sua attività”. E’ quanto afferma il senatore Vaccari (Pd), coordinatore del X Comitato ristretto sulle infiltrazioni della criminalità organizzata nel gioco lecito e illecito della commissione parlamentare Antimafia, durante il convegno ‘Smetto quando voglio. L’illusione e le regole del gioco’ a Casalecchio di Reno. Vaccari spiega “le mafie che sono presenti in Italia hanno individuato il gioco come un business redditizio e utile per riciclare denaro proveniente da altre attività illegali. La criminalità organizzata si manifesta anche attraverso l’estorsione o l’imposizione degli apparecchi sul territorio su cui è radicata e diffusa, ma anche utilizzando prestanome o quote societarie di aziende legali, oppure occupandosi della raccolta di gioco su piattaforme online illegali, in particolare delle scommesse sportive, sfruttando server collocati in Paesi in cui i controlli sono più blandiche”. E nella sua relazione il X Comitato ha cercato di “evidenziare le ‘falle’ del sistema, come ad esempio le manomissioni dei sistemi di gioco o le alterazioni dei conti di gioco online: abbiamo presentato 23 proposte di modifica e due raccomandazioni, chiediamo di alzare le barriere all’ingresso del settore del gioco, perché è un settore industriale importante ed è bene che chi vi opera sia rispettoso di alcune regole e condizioni per il rilascio e il rinnovo delle concessioni dello Stato, così come avviene per il settore delle costruzioni. Inoltre chiediamo che in tutta la filiera ci sia il rispetto dei requisiti della normativa antimafia per quanto riguarda licenze e autorizzazioni”. Per il senatore i concessionari devono “assumersi la responsabilità dell’intera filiera, fino ad arrivare alla sospensione o alla decadenza delle concessioni”. Infine, Vaccari si sofferma sul rapporto tra Stato ed enti locali, chiedendo “che venga lasciata ai Comuni e alle Regioni la possibilità di determinare anche la riduzione o l’azzeramento del’offerta di gioco sul territorio e che lo Stato metta a disposizioni delle Regioni risorse e mezzi per far fronte al gioco patologico”. dar/AGIMEG