Giochi, Selli (Confindustria Radio Tv): “Settore regolamentato in maniera puntuale, ma abolire pubblicità non cancella ludopatia”

“Il tema del gioco è molto delicato e controverso e al pari delle altre attività è l’eccesso che provoca degenerazione. L’Italia ha una regolamentazione del gioco puntuale e restrittiva, come nessun altro paese dell’Unione europea. Abbiamo un livello di protezione unico, che non ha eguali”. È quanto afferma il vice presidente di Confindustria Radio Tv, Stefano Selli, durante il workshop ‘Gioco d’azzardo, media e minori. Quali regole?’ organizzato dall’Agcom. “Noi siamo una voce importante per gli operatori, l’investimento pubblicitario del gioco ha volumi che sono in decrescita rispetto al passato, ma che comunque interessa i concessionari”. Detto questo, “pensare che abolire la pubblicità sia un modo per contrastare il gioco patologico è un’opinione che rispettiamo ma che non condivido, non credo sia un elemento negativo da contrastare – prosegue il manager -. Io non credo che la pubblicità sia un disvalore, credo che pochi settori abbiano avuto una disciplina così regolamentata come il gioco. È vero, è un settore delicato ed è giusto controllarlo. Come si può intervenire? Le televisioni sono consapevoli del fenomeno, esiste già un codice di autoregolamentazione, forse potremmo pensare di inserire un sistema di controlli preventivi dei contenuti degli spot, bene anche le campagne di educazione e di formazione”. dar/AGIMEG