Giochi, Santori (FdI) ad Agimeg: “Serve forte azione legislativa per riordino settore, assurdo pensare di abolirlo. Per proposta Baretta di eliminare slot da bar e tabacchi necessaria norma inattaccabile”

“Continua ad esserci il sospetto che non c’è da parte del governo una reale volontà di intervenire sul tema del contrasto alla dipendenza da gioco, con tutte le conseguenze sociali che ciò comporta. Il mancato accordo con gli enti locali è l’ennesimo caso di ritardo nelle decisioni anche rispetto al tema delle distanze”. Fabrizio Santori, consigliere regionale di Fratelli d’Italia nel Lazio, in un’intervista esclusiva ad Agimeg si sofferma sulla fase di stallo che accompagna l’accordo tra Stato centrale e amministrazioni locali in tema di gioco pubblico e pone l’accento sulla suddivisione dei poteri: “i sindaci devono mantenere poteri forti, pur nel rispetto delle normative vigenti: devono avere la possibilità di mappare il territorio e controllare l’applicazione delle leggi regionali, anche se queste sono ancora carenti”. Santori lamenta la mancanza di una mappatura “sul posizionamento delle sale sul territorio”, nonostante “sia fondamentale porre gli apparecchi ad una distanza minima dai luoghi cosiddetti sensibili. Nella legge regionale del Lazio, approvata all’unanimità grazie all’appoggio della minoranza e delle opposizioni, all’articolo 4 si esplicita chiaramente il tema delle distanze”. Non solo, andrebbero approvati “una serie di incentivi per quei locali che dismettono o decidono di non installare slot e bisognerebbe poi incentivare l’uso del marchio Slot free”. Per riordinare il settore è necessario dunque “un intervento puntuale”, che renda le regole uguali per tutti ma che mantenga ai sindaci alcuni poteri importanti. Non va tralasciato che “i sindaci sono i primi a subire le conseguenze del gioco: quando i giocatori diventano patologici le conseguenze si riversano sul sistema sociale, che è già al collasso”. In merito alla proposta del sottosegretario Baretta di eliminare le slot da bar e tabacchi per concentrarle in sale dedicate, il consigliere dimostra scetticismo sull’efficacia della misura: “il tema non è dove, ma cosa c’è vicino e se viene rispettato l’accordo tra governo ed enti locali che deve risolvere la questione della distribuzione dell’offerta sul territorio. Sono d’accordo che tale offerta vada limitata, ma serve una norma inattaccabile dal punto di vista giuridico per evitare una serie di ricorsi”. L’idea di introdurre una tessera del giocatore, anche attraverso l’uso della stessa tessera sanitaria, in modo da poter controllare il comportamento dei giocatori prima che da problematico sfoci in patologico è una proposta “molto interessante. Noi abbiamo già formato nel Lazio anche un Osservatorio regionale (sulla ludopatia, ndr), ma il vero tema su cui occorre concentrarsi riguarda l’online: è lì che mancano i giusti controlli. La tessera mi sembra un’attenzione che può essere molto utile per arginare il fenomeno in maniera più mirata”. La proposta di legge, a prima firma del deputato Barbanti (Pd), è ferma in attesa di essere calendarizzata in commissione Finanze alla Camera: “mi appello alla sensibilità dei parlamentari auspicando che abbia un iter rapido e trovi la giusta approvazione”, osserva Santori. Il consigliere regionale si dice d’accordo con lo stop totale della pubblicità del gioco d’azzardo, ma “serve un’indicazione a livello nazionale. E’ molto importante per raggiungere i risultati sperati”. Il suo approccio al gioco non è però proibizionista: “sarebbe ipocrita pensare di abolire il settore. Serve una forte azione legislativa, bisogna dare potere ai sindaci e alle Forze dell’ordine, ma è assurdo pensare che in un Paese libero si possa abolire un comparto industriale. Sarebbe antiliberale”.  Destinare parte dell’utile erariale derivante dai giochi a progetti specifici “va benissimo”, ma più che a progetti culturali Santori pensa “all’educazione scolastica e al fondo per la sanità. Credo che sia importante destinare quei fondi proprio al settore del gambling”. dar/AGIMEG