Giochi, Pacifici (ISS): “Su diffusione ludopatie mancano dati certi. Numero pazienti in cura fortemente sottostimato”

“Non abbiamo studi esaustivi, e validamente rappresentativi della diffusione delle ludopatie. Abbiamo solo dati commerciali, sulla massa di giocate”. Lo ha detto Roberta Pacifici, Direttore Reparto di Farmacodipendenza, Tossicodipendenza e Doping dell’Istituto Superiore della Sanità nel corso del convegno Giochi, scommesse e ludopatia, in corso all’Università di Roma Tor Vergata. “Abbiamo solo una stima secondo cui circa il 43% di persone che giocano, e il 15% che presenta un profilo di rischio. I giocatori problematici veri e propri secondo le stime si attestano tra il 2-3 per cento”. Tra le fasce più giovani la percentuale di persone a rischio sale all’8%, un livello decisamente più alto di chi presenta dipendenze da cannabis o alcol. Il numero di soggetti in trattamento tuttavia e’ molto più basso delle stime, nel 2015 sono poco più di 12mila. Un dato in forte crescita rispetto agli anni precedenti – “ma fortemente sottostimato” ha precisato Pacifici, “anche perche’ molti Sert non hanno un sistema di registrazione univoco”. Pacifici ha quindi anticipato alcuni risultati di una ricerca in corso di pubblicazione che ha tracciato un profilo del giocatore. “Nella maggior parte dei casi, il giocatore dipendente e’ una persona “normale”, con una famiglia, un’occupazione stabile, e un livello dio istruzione medio”. I giochi maggiormente praticati sono slot e vlt, l’85% dei giocatori problematici afferma di praticare solo giochi legali, ma “spesso mentono: di giorno giocano alle slot legali, e la notte cercano di rifarsi a quelle illegali che accettano puntate molto più alte” ha concluso Pacifici. gr/AGIMEG