Giochi, non rispettano le limitazioni orarie, chiuse due sale a Ferrara

Il questore di Ferrara, Antonio Sbordone, ha disposto la sospensione per 7 giorni della licenza da gioco di due sale presenti nel Comune di Ferrara. Nel corso del mese di luglio, su tutto il territorio nazionale il Ministero dell’Interno aveva predisposto controlli a tappeto presso tutti gli esercizi commerciali dotati di apparecchi elettronici da gioco con vincita in denaro. Di recente il Comune di Ferrara con Ordinanza del 1° giugno ha ridotto, nell’ambito del contrasto alla ludopatia e nel tentativo di limitare il perseverare di sempre più persone di ogni ceto sociale a giocare in ogni momento della giornata, gli orari di funzionamento delle cosiddette “new slor” o “vlt”.
Il controllo da parte della Polizia amministrativa della questura ha permesso di verificare che quasi tutte le società che gestiscono questo tipo di sale dedicate hanno ottemperato all’ordinanza, spegnendo di fatto tutti gli apparecchi negli orari compresi tra le ore 13. e le ore 15.30 e tra le ore 21 e le successive ore 9.
Durante i controlli nel mese di giugno due sale anno invece disatteso l’obbligo di spegnere gli apparecchi da gioco negli orari previsti e nonostante gli ispettori della questura avessero avvisato del controllo a tutti gli esercizi presenti nel Comune, i rispettivi gestori di sala, rappresentanti in licenza, hanno dichiarato di non aver ricevuto dalla loro direzione, l’ordine di adeguarsi all’ordinanza del sindaco. Una giustificazione che non è bastata a impedire al questore di sospendere la licenza rilasciata al legale rappresentante della società in quanto proprio tra le prescrizioni indicate nelle due licenze rilasciate per l’esercizio delle sale vi era l’espresso ordine di rispettare gli orari comunali vigenti. Le due licenze quindi vengono sospese con l’imposizione della chiusura delle sale in virtù dell’art. 10 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza che recita appunto la possibilità per il questore di sanzionare questo tipo di condotta quale “abuso di licenza”. lp/AGIMEG