Giochi, Mirabelli (Pd): “Accordo governo enti-locali in dirittura d’arrivo. Il proibizionismo favorisce solo l’illegalità”

“Con la Conferenza Stato-Regioni siamo in dirittura d’arrivo. La valutazione presentata dal governo, su cui concordano anche molti altri soggetti, tra cui l’Anci, è che si possa chiudere con un accordo per anticipare al 2017 la riduzione del 30% delle AWP da bar e tabacchi (e gli esercenti non sono contenti di questa iniziativa perché c’è un pezzo di economia che, nel frattempo, si è costruita sulle scelte di Tremonti che ora vanno smontate e, ovviamente, ci sono resistenze); intervenire ulteriormente sulla pubblicità; dare la possibilità ai Comuni di continuare a stabilire distanze e orari delle sale gioco come quelle attuali. Inoltre, ci sarà una distinzione tra le sale gioco come quelle attuali, prive di tutela, e sale gioco qualificate, cioè con personale formato, in grado di capire quando ci sono persone in difficoltà e di fornire loro assistenza, con tecnologie in grado di limitare i danni e di fermare un gioco eccessivo. Sale da gioco specializzate, dunque, denominate Sale di Tipo A”. Lo scrive il senatore Franco Mirabelli (Pd), ricordando che “l’obiettivo di fondo è sempre quello di togliere le macchinette dai locali pubblici come bar o tabaccherie. A mio avviso è una proposta seria, in grado di ridurre l’offerta e la domanda di gioco e di introdurre maggior controllo per cui, prima si riesce a metterla in campo, meglio è. Su tutto ciò, ormai da molte settimane, si verificano resistenze da parte di una sola Regione che è la Lombardia e questo continua a dilazionare i tempi dell’approvazione. A me pare che questo avvenga più per motivi politici che non di merito. Ci saranno sicuramente alcuni dettagli da discutere e da mettere a punto ma la proposta complessiva è positiva. Uno dei punti di possibile discussione riguarda la possibilità o meno per i Comuni di intervenire sulle Sale di tipo A, perché nella proposta governativa questi spazi diventano delle specie di zone franche che rispondono ad altri regolamenti precisi già in grado di garantire controlli e interventi a protezione del giocatore.
A mio avviso, l’ipotesi di Sale A e Sale B è una buona idea e concilia anche con l’interesse prevalente della salute pubblica con altri interessi. Bisogna, infatti, comprendere che non è possibile chiudere tutto, anche perché poi riaprirebbe tutto in modo sommerso e senza controlli né tutele. È vero che il gioco sommerso e illegale esiste ugualmente ma almeno gli si riduce un po’ la platea. Se andasse in porto l’accordo Stato-Regioni, credo che verrebbe immediatamente recepito dalla Legge di Bilancio, in cui al momento non c’è scritto nulla in materia di gioco, a parte la messa a gara del Superenalotto. Se riusciremo mai a fare una legge sul gioco, comunque, una delle cose che proporrò è che venga istituito un organismo terzo che dia i dati sul gioco e sui giocatori patologici. Oggi abbiamo i dati delle giocate e delle vincite ma non abbiamo i dati su quanti sono i soggetti che soffrono di patologie derivanti dal gioco. Le ricerche su questo presentano dati che variano dai 2 milioni di persone alle 15.000 persone, a seconda di chi ha commissionato la ricerca. A mio avviso, quindi, serve un osservatorio permanente su tutto il fenomeno per avere la possibilità di ragionare sui dati, perché sono cifre troppo discordanti tra loro quelle che vengono diffuse dai vari enti coinvolti o interessati”. dar/AGIMEG