Giochi: Mafia capitale puntava al business dei videopoker in Bulgaria e Romania

La mafia capitale puntava a investire anche nell’Europa dell’Est, in particolare in Bulgaria e Romania, dove intendeva entrare nel business del gioco. E’ quanto emerge da alcune intercettazioni effettuate nel 2012. La prima conversazione telefonica è del  15 giugno 2012, Marco Iannilli e il cognato Maurizio Caracciolo parlano di avviare “‘na cosa di videopoker in Bulgaria”. Per concludere l’affare occorreva attendere però che rientrasse il “console italiano”, un personaggio che viene definito come “molto ben radicato come malavita”. Ma i due parlano anche di “valutare le macchinette” prima di ogni ulteriore passo. In una seconda intercettazione del 2 settembre, Iannilli e Caracciolo discutono di vendere le macchine anche in Romania, dove possono contare sull’appoggio di una avvocatessa di Bucarest. lp/AGIMEG