Giochi: l’Europa vuole dire basta al geoblocking su Internet. Ammessa eccezione per il gioco

A maggio la Commissione Europea presenterà la sua proposta per la creazione del cosiddetto Digital Single Market, l’istituzione di un mercato unico europeo cioè anche per tutto quello che passa dalla rete. Si tratta di una riforma che, secondo il presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker, potrebbe generare qualcosa come 250 miliardi di euro di crescita e centinaia di migliaia di posti di lavoro in Europa nei prossimi anni, eliminando tutte quelle barriere che oggi ostacolano chi vuole creare impresa su Internet scavalcando i confini nazionali. Una parte consistente di questo potenziale mercato riguarda l’industria dei contenuti e una delle barriere più fastidiose che gli utenti Internet di tutta Europa avranno almeno una volta sperimentato è quella del geoblocking: l’impossibilità di accedere a dei contenuti perché questi sono disponibili unicamente per i residenti di un certo paese.
Uno dei pilastri della strategia del Vice Presidente per il Digital Single Market Andrus Ansip (in alto, nella foto) è proprio l’abolizione di queste restrizioni regionali, che punta al diritto per i cittadini europei di accedere agli stessi contenuti online.
L’esecutivo ha fatto sapere che ieri è stato raggiunto un accordo. Il Vice Presidente Ansip ha ammesso ieri che la sfida non sarà facile anche per le resistenze di una parte dell’industria che farà sicuramente un’incisiva azione di lobbying. Ansip ha spiegato anche che potranno essere ammesse delle eccezioni come nel caso in cui un Paese Membro preveda una legge specifica che applica restrizioni all’offerta di gioco d’azzardo online, come nel caso dell’Italia. l’/AGIMEG