Giochi: Interrogazioni sulla pubblicità sui canali Rai. Risposte “in serie” ricordano che il servizio pubblico si attiene al Balduzzi

La Rai ha fatto pervenire alla Presidenza della Commissione di Vigilanza alcune risposte “in serie” a diverse interrogazioni presentate da differenti gruppi politici, sul tema della pubblicità dei giochi trasmessa sulle reti del servizio pubblico. Le interrogazioni erano rivolte a presidente e direttore generale e arrivano dopo mesi di attesa, visto che molti quesiti facevano riferimento alla programmazione di spot sui giochi nel corso delle partite del Mondiale in Brasile 2014. Nella risposta, simile per tutte le interrogazioni, si legge che attualmente “il decreto legislativo che dovrà dare attuazione” a nuove disposizioni “non è stato ancora emanato “e che la “Rai, previa verifica della sussistenza delle autorizzazioni dell’ADM in capo all’operatore pubblicitario, trasmette pubblicità di giochi e scommesse escludendola: per i canali dedicati ai minori; per le trasmissioni dedicate agli stessi e nei trenta minuti precedenti e successivi; nella fascia oraria 16.00-19.00, con specifiche deroghe per particolari eventi sportivi”. La risposta è riferita sia all’interrogazione presentata dall’on. Fico del M5S che riteneva “inopportuna, grave e contraria alla missione di servizio pubblico della Rai la trasmissione di spot pubblicitari sul gioco d’azzardo, viepiù in coincidenza di avvenimenti sportivi seguiti da milioni di telespettatori, quali le partite della nazionale italiana di calcio;” e chiedeva di sapere “quali iniziative urgenti si intendano assumere al fine di impedire la diffusione di pubblicità del gioco d’azzardo nella programmazione della Rai”. Stessa linea adottata nell’interrogazione dei deputati del PD Peluffo e Basso che chiedevano di sapere “per quali ragioni la Rai non abbia tenuto conto dell’indirizzo politico ormai consolidato e reso espresso sia con la delega fiscale sia con il parere sullo schema di contratto di servizio” e quali iniziative “la dirigenza del servizio pubblico intende attivare, in attesa del nuovo contratto di – servizio e di leggi valide anche per le televisioni private, per vietare la pubblicità di giochi con vincita in denaro sulle proprie reti”. Anche l’on. Anzaldi (PD), poneva gli stessi quesiti, ma con specifico riferimento ai Mondiali in Brasile della scorsa estate. Anzaldi, dnque, chiedeva alla dirigenza Rai se “non si ritenga necessario intraprendere iniziative volte a impedire la messa in onda di pubblicità diretta o indiretta al gioco d’azzardo durante la diffusione radio-televisiva del partite di calcio dei Mondiali del Brasile del 2014, segnatamente per quanto riguarda le partite diffuse dalla Rai e che riguardano la Nazionale italiana di calcio”.  im/AGIMEG