Giochi: il settore apre a nuove professioni, nella filiera 146mila occupati

Sono 146mila le persone impiegate oggi in Italia lungo la filiera del gioco, dato certificato nel 2014 al quale andrebbero aggiunte le 50mila famiglie accreditate al lavoro del mondo ippico. Un numero perfettamente in linea con i volumi del settore: 18 miliardi di euro giocati nell’ultimo anno su un movimento complessivo vicino ai 90 miliardi di euro. Si va dal cassiere all’agenzia di scommesse al direttore di sala, dal responsabile quote all’operaio addetto al cambio soldi delle slot. Ma l’evoluzione del gioco ha aperto le porte a nuove figure professionali, sempre più spesso in linea con la progressiva trasformazione digitale del gaming: parliamo del web designer, focalizzato sul lato giusto della scommessa al terminale; del poker manager del web, in grado di controllare le partite di texas hold’em da un terminale all’altro del Paese; del dealer on video o del commentatore tecnico dei tornei internazionali di hold’em. “La tassazione ormai ha superato il 70% – spiega Raffaele Curcio, presidente dell’Associazione Nazionale Sapar – è insostenibile per le imprese. Ci troviamo costretti ad impugnare nuovamente la legge per evitare l’inevitabile chiusura delle attività di migliaia di lavoratori legalmente autorizzati”. Leggendo i numeri dell’industria italiana del gioco chiusi al 2014 e divisi lungo le 13 macroaree dei concessionari del gioco – forniti dall’agenzia specializzata Agimeg e pubblicati sull’inserto Affari & Finanza di Repubblica –, si vede come le cifre generali parlino di 127.360 dipendenti solo per la filiera legata agli Apparecchi da Intrattenimento con 5.000 punti specializzati e 1.200 gestori sul territorio a cui si aggiungono 95mila punti non specializzati. Eppure in cinque anni l’industria del gioco ha visto progressivamente erodere i suoi margini con il costante aumento del preu e se da un lato è stato salvaguardato il gettito nelle casse dello Stato, di certo non si è assistito a un boom della forza lavoro di settore. Oggi, nella filiera che non si ricollega agli Apparecchi da Intrattenimento, si calcolano (dato 2014) 18.242 ricevitorie che sono arrivate a impiegare 18.960 persone divise tra 410 concessionari di Lotterie, 330 concessionari tra betting e bingo e 220 concessionari di puro on line. Con l’approvazione della legge di Stabilità dello scorso dicembre, la tassazione delle slot è passata dal 15 al 17,50% (mentre è stata ridotta la percentuale minima destinata alle vincite che è passata dal 74 al 70%) e il preu delle videolotteries è salito di mezzo punto percentuale, assestandosi al 5,50% del giocato. Il rischio è che per esigenze erariali, si finisca col dimenticare la forza lavoro dietro la macchina che quello stesso gettito produce. dar/AGIMEG