Giochi, Guggino (segr. gen. IAP): “Proponemmo ad Aams l’autodisciplina della pubblicità, ma fu un’occasione mancata”

“L’autodisciplina, che ha un vincolo giuridico e non deontologico, è un aspetto fondamentale della pubblicità, e vincola l’iniserzionista al rispetto del codice.  Si tratta di un codice molto ampio, che non si basa solo sul divieto assoluto, con declinazioni e varie aree di tutela, per arrivare ad alcune norme settoriali, che sono declinazioni del principio di non ingannevolezza. Il 95% dei provvedimenti sono ovviamente a tutela dei consumatori (il resto si basa su interventi contro pubblicità che viola il principo della concorrenza leale)”. Lo ha detto Vincenzo Guggino, Segretario generale dell’Istituto di Autodisciplina pubblicitaria, durante il seminario promosso dall’Unità di ricerca sulle “Nuove patologie sociali” dell’Università di Firenze dal titolo  “Il gioco d’azzardo nella pubblicità: tra autodisciplina e compiti dell’autorità di garanzia”

“Per quanto riguarda il settore del gioco – ha aggiunto –  l’Istituto si è occupato già anni fa dell’argomento, ma la decisione degli operatori, attraverso Sistema Gioco Italia, di rivolgersi ad un istituto terzo per la valutazione delle inserzioni, è stato un buon viatico per intervenire in maniera più dettagliata. L’istituto ha una posizione molto laica sul gioco. Se lo Stato dovesse vietare la pubblicità ne prenderemmo atto, continuando a fare il nostro lavoro.  Il nostro approccio è quello di misurarci con la regolamentazione, per capire se un servizio è lecito o non lecito. Risulta difficile pensare – ha aggiunto –  che una pubblicità non faccia ‘il suo mestiere’, non dobbiamo tenere conto di quello che è l’obiettivo della comunicazione, ma perimetrare la correttezza di un messaggio. E’ preferibile per noi concentrarci e su quali sono le aree a rischio e quali sono gli obblighi, e capire se vengono incoraggiati comportamenti a rischio. La legge di Stabilità ha copiato il nostro 28 ter e di questo ne siamo orgogliosi. Peccato che si siano perse delle occasioni. Quando nel 2012 è uscita l’autoregolamentazione, il nostro 28 ter lo abbiamo presentato all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Il nostro ragionamento era di adottare l’autodisciplina come in altri paesi europei, non era una novità. Purtroppo i Monopoli hanno perso un’occasione. Volevamo valorizzare l’autocontrollo. Fu un’occasione mancata. Il problema poi è che si è trascurato molto l’online e  un’autodisciplina in questo caso serve a ben poco”. Ha concluso così Guggino: “Altro problema è non aver trovato forme di coalizione tra Stato e istituto di autodisciplina per favorire i comportamenti virtuosi”. cdn/AGIMEG