Giochi, Guggino (segr. gen. Iap) ad Agimeg: “Divieto orario pubblicità canali generalisti non ha senso e non ha eguali in Europa. L’articolo 28 ter del Codice Iap è una misura più che sufficiente”

Giochi e pubblicità. Dopo mesi di ritardo il ministero dell’Economia, di concerto con il ministero dello Sviluppo economico, ha emanato un decreto ministeriale che disciplina i media specializzati esclusi dal divieto di trasmissione di spot pubblicitari di giochi con vincita in denaro, come previsto dalla legge di Stabilità. Il provvedimento, pubblicato in Gazzetta i primi di agosto, conferma il blocco dalle 7 alle 22 per le tv generaliste (in pratica i canali che vanno dall’1 al 9 sul telecomando) e le trasmissioni dedicate ai minori. Escluse dal divieto le tv a pagamento (Sky e Mediaset Premium), le radio, le tv locali ed i canali tematici sulle piattaforme a pagamento. “Si tratta di una norma statale – commenta ad Agimeg Vincenzo Guggino, segretario generale dello Iap, Istituto di autodisciplina pubblicitaria – a cui i canali generalisti si sono adeguati da tempo”. Nessun “cambiamento di comportamenti susseguente all’entrata in vigore della legge” neanche riguardo i media esclusi dal divieto. Ma si poteva fare di più a livello normativo? “La mia personalissima opinione è che non ha molto senso un divieto orario per i canali generalisti, una misura che peraltro non ha equivalenti nel resto d’Europa. Una comunicazione commerciale seriamente regolamentata, come ritengo faccia l’art. 28 ter del Codice Iap, è una misura più efficace rispetto a quella di ricorrere a un blocco orario per 9 canali”. Quanto al settore dell’online, escluso dalla prescrizione ministeriale, Guggino rileva che “la pubblicità online avrebbe meritato senz’altro più attenzione. Ma ormai è una legge dello Stato e non si discute. Lo Iap mette comunque a disposizione delle Autorità pubbliche preposte la competenza e l’esperienza acquisite con il consueto spirito di collaborazione”. Tra i settori su cui cade l’attenzione dello Iap figura anche quello del gioco, anche se negli ultimi mesi non ci sono state reclame che hanno destato particolare attenzione: “Fino a maggio sono stati esaminati 47 messaggi sul gioco – prosegue Guggino -. Di questi, 40 sono richieste di parere preventivo, ossia messaggi non ancora diffusi ed inviati al Comitato di Controllo al fine di verificarne la conformità alle norme del Codice. I restanti sette casi hanno dato luogo a tre ingiunzioni di desistenza (blocco del messaggio esaminato) e a quattro archiviazioni. Nessun nuovo caso nelle ultime settimane”. dar/AGIMEG