Giochi, Gonnella (Gamenet) “In assenza di un coordinamento di una normativa nazionale, anche altre norme sono andate ad impattare nei giochi”

“E’ auspicabile una maggiore sinergia tra autorità e tutti gli stakeholder del settore giochi. E’ fortemente impattante questo disallineamento normativo che si è venuto a creare proprio per l’attenzione verso il settore del gioco che in generale si presta ad essere oggetto di critica, alcune volte anche gratuita e basata più su elementi istintivi che scientifici”. E’ quanto dichiarato da Oronzo Gonnella, responsabile Affari regolatori di Gamenet, intervenuto alla Tavola rotondo che si è svolta a Salerno. “Fra i settori in cui operiamo – ha continuato -, quello in cui abbiamo maggiori difficoltà è sicuramente quello degli apparecchi da intrattenimento. Parliamo di apparecchi che sono preventivamente autorizzati e costantemente controllati anche dai concessionari. E’ un’offerta di gioco importante, visto che rappresentano il 50% del settore giochi in Italia ed un’importante introito per lo Stato e necessita forti investimenti da parte degli operatori. Sono poi il gioco più diffuso e forse per questo è quello più conosciuto dall’opinione pubblica e più facile da “attaccare”. In assenza di coordinamento di una normativa nazionale, altri ambiti normativi sono andati ad impattare nel settore del gioco. Ad esempio abbiamo avuto molte amministrazioni regionali e comunali che impattando sulla normativa del gioco fanno riferimento al settore edilizio. C’era però la legge delega, in cui erano previste diverse innovazioni ed un codice per il gioco che sicuramente avrebbe fatto chiarezza. E c’era anche l’obbligo da parte del Governo di realizzare una normativa unitaria che tenesse conto anche delle normative locali precedentemente emanate. Sicuramente un lavoro non facile ma la mancata realizzazione ha rappresentato una mancata opportunità di risolvere questo caos normativo. E questo crea sempre più problematiche agli operatori che non riescono a lavorare con la giusta chiarezza. Non si deve dimenticare poi che, soprattutto nel settore degli apparecchi, per poter lavorare bene sono necessari numerosi investimenti. Quindi se oltre all’incertezza economica si aggiunge anche quella giuridica, la previsione di ritorni economici diventa difficile”. es/AGIMEG