Giochi, Gatti (Asl Milano): “C’è troppa pressione sul tema, a volte si sovrastima problema ludopatia”

“Giocare d’azzardo non significa essere ‘ammalati di gioco’ ma il gioco può generare dipendenza, lasciando spazio alla necessità continua e morbosa di giocare e rischiare. Negli ultimi anni si è molto parlato di ludopatia, ma la sensazione è che per alcuni versi si tenda a sovrastimare aspetti che invece sono nel range della normalità e a sottostimare, invece, le possibili conseguenze di alcuni fenomeni. Ci concentriamo sempre sulle emergenze, come gioco d’azzardo, droga, alcol, che sono solo tasselli di un mosaico molto più ampio. In questo modo finiamo per perdere di vista il quadro d’insieme”. E’ quanto rileva Riccardo Gatti, direttore del Dipartimento Dipendenze dell’Asl di Milano, spiegando che “il problema del gioco, anche tra giovanissimi, c’è ma è spesso descritto male. Al momento non sono ancora molti i ragazzini che giocano con assiduità sul totale dei giocatori problematici o patologici, ma il fenomeno è destinato a aumentare nei prossimi anni anche perché la pressione sul tema delle scommesse e dell’azzardo si sta facendo sempre più pesante”. dar/AGIMEG