Giochi, Curcio (Sapar) a Agimeg: “Maroni ha aperto al dialogo, ma il tavolo di confronto per ora è solo istituzionale”

“Mi auguro che il mondo politico prenda cognizione del fatto che siamo un settore produttivo che non può essere ignorato ogni volta che si discute delle sorti del settore”. Così Raffaele Curcio commenta quanto la situazione che si è creata ieri, in occasione della prima conferenza nazionale sulla ludopatia, organizzata dalla Regione Lombardia. Viviana Beccalossi, assessore al Territorio della Regione Lombardia ha chiamato ieri a raccolta le altre Regioni per convincere il Governo a “non retrocedere dalle posizioni conquistate a livello locale”. Di fronte a Palazzo Lombardia il sit in della Sapar, l’associazione dei gestori slot che sebbene non inviata al confronto, è riuscita comunque a far arrivare le proprie istanze sul tavolo delle trattative. Il Governatore Maroni ha infatti condiviso “la preoccupazione per la perdita di posti di lavoro”, e ha invitato la Sapar a “seppellire l’ascia di guerra e lavorare tutti insieme per arrivare a una proposta da mandare in Conferenza Unificata”.

“Maroni ha aperto al dialogo” spiega ancora Curcio a Agimeg. Ma quell’invito sembra destinato a rimanere sulla carta, una prima Conferenza Unificata si terrà il 24 marzo – tra due settimane – e  in quella sede verrà presentata la prima bozza di accordo per risolvere l’impasse sulle leggi regionali anti-gioco, l’intesa dovrà essere poi raggiunta antro il 30 aprile. “Per la Conferenza Stato-Regioni, non mi risulta siano state definite le caratteristiche di chi siederà al tavolo. Presumo quindi che sia un tavolo istituzionale” spiega Curcio. In sostanza, quindi, non ci sarà un confronto vero e proprio con gli operatori del gioco: “Noi continuiamo a far arrivare relazioni al Sottosegretario e alle parti istituzionali, per fare in modo che ci sia un confronto con le aziende”. E ancora, “Continueremo a mettere in evidenza che questo è un settore produttivo che non ha alcuna intenzione di aumentare le ludopatie. Anzi, ognuno sta mettendo in campo delle risorse per trovare delle soluzioni. Allo stesso tempo, si devono trovare soluzioni equilibrate per salvaguardare le aziende esistenti e i livelli occupazionali”.

All’assessore Beccalossi che in sostanza ha chiesto al Governo di non toccare distanziometri e fasce orarie. Curcio replica: “Il settore degli apparecchi ha fatto il capro espiatorio di tutti, ma le ludopatie sono causate dall’enorme offerta di gioco, e non da un singolo prodotto.  Molti politici si  basano su dati non reali, anche perché questi dati ancora non ci sono. Ma abbiamo diverse ricerche – come quelle del CNR e di Nomisma, e la stessa relazione del Ministero della Sanità – che attestano che le slot abbiano un impatto contenuto sulla diffusione delle ludopatie”.

Curcio è perfetta d’accordo sulla riduzione del numero di slot: “ritorniamo al vecchio contingentamento, tagliamo il numero delle slot del 50%. Basterebbero due righe su un decreto, la strada più efficace e immediata. Senza tante acrobazie”. Ma Baretta è tornato a spingere anche su una riduzione degli operatori: “Sediamoci attorno a un tavolo e parliamo di questa razionalizzazione. Non può essere fatta in maniera unilaterale, senza tenere in considerazione che ci sono posti di lavoro, investimenti e bilanci. Ci sono risorse che queste aziende riversano sul territorio” conclude Curcio. gr/AGIMEG