Giochi, Carboni (Egla): “Dati Osservatorio, necessario cogliere distinzione tra giocatore patologico e problematico”

“Leggo l’agenzia stampa che informa dell’istituzione dell’Osservatorio sul gioco d’azzardo patologico presso il Ministero della Salute. È accompagnata da una ripresa dei dati epidemiologici forniti dal CNR, che però sono sbagliati. È sbagliata la citazione, si badi bene, non i dati del CNR, che – è ora di denunciarlo – svolge un lavoro encomiabile senza disporre di fondi, grazie al volontariato del gruppo di ricerca della dott.ssa Molinaro, formato da 35 persone di cui 20 precarie”.
E’ quanto specifica Giovanni Carboni, Managing Partner di Carboni&Partners – EGLA, in merito ad alcuni dati diffusi oggi.
“Secondo quanto è riportato nell’agenzia sarebbero 250.000 i giocatori patologici, ovvero con dipendenza diagnosticabile scientificamente. Sbagliato. Il DSM – Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders afferma che i giocatori patologici non possono essere misurati con una ricerca. Sono malati, la cui malattia può essere diagnosticata solo attraverso un colloquio clinico condotto da uno psichiatra o terapeuta accreditato. Il Metodo Canadian Problem Gambling Index adottato dal CNR ha misurato invece i giocatori problematici, che cioè hanno un problema con il gioco. Una parte, ma solo una parte di essi, sarà giocatore patologico. Secondo le dichiarazioni della direttrice della ricerca dott.ssa Molinaro, riportate a suo tempo dalla stampa: «Stiamo parlando di circa 250.000 persone per entrambe le rilevazioni», quella del 2014 e quella precedengte del 2011. La Molinaro parla di giocatori problematici, non di giocatori patologici. E aggiunge «Praticamente nel 2014 sono diminuiti i giocatori, ma tra chi gioca abbiamo sempre la stessa fetta di problematici». Sì perché, aggiungo io, le campagne di demonizzazione del gioco hanno allontanato i giocatori ricreazionali. Patologico e problematico sono due parole diverse e non intercambiabili, ma molti si confondono, per ignoranza e qualcuno trascinato da un irriducibile brama ideologica”. lp/AGIMEG