Giochi: Beccalossi (Reg.Lombardia), “Governo pensi al coinvolgimento delle Regioni, finora escluse da qualsiasi possibilità di confronto e dialogo”

“I tre milioni di euro, messi a disposizione dal Bilancio regionale, serviranno per premiare i migliori progetti con un importo massimo di 50.000 euro, cifra che non potrà essere superiore all’80 per cento del costo complessivo del progetto. Al nostro appello hanno risposto decine di Comuni da tutta la Lombardia, che, insieme ai loro partner di progetto, hanno dimostrato di voler lavorare con noi. Le richieste sono pervenute da tutte le province, con un valore di circa cinque milioni di euro, superando quindi ampiamente le nostre aspettative”. Lo ha ribadito l’Assessore regionale al Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo Viviana Beccalossi, presentando i risultati del “Bando per lo sviluppo di azioni di prevenzione e contrasto alle forme di dipendenza dal gioco d’azzardo lecito”, riferendosi ai tre milioni di euro messi a bilancio dalla Regione, per il finanziamento di progetti anti-ludopatie. “L’impegno della Lombardia – ha aggiunto la Beccalossi – non deve essere vanificato da provvedimenti statali, che promettono colpi di spugna sulle nostre norme. È già una buona notizia che il Governo non abbia impugnato la riforma lombarda sulla ludopatia e non abbia presentato nei giorni scorsi il Decreto sui giochi. Se dovesse davvero trattarsi di un ripensamento, la notizia è indubbiamente positiva. Mi posso solo augurare che questo ulteriore periodo di riflessione possa servire per approfondire il tema in tutti i suoi aspetti, a partire dal coinvolgimento delle Regioni, finora escluse da qualsiasi possibilità di confronto e dialogo”. “I progetti presentati – ha continuato Viviana Beccalossi – sono veramente molto ricchi di idee e azioni, a partire dalla valorizzazione dei locali che rinunciano alla presenza di macchinette, attraverso i notiziari comunali, con convenzioni per il pasto dei dipendenti comunali, oppure organizzando ‘flash mob’ con aperitivi o degustazioni di prodotti tipici nei bar che promuoveranno giochi da tavolo tradizionali. Un altro aspetto sul quale hanno puntato molti Comuni – ha concluso la Beccalossi – riguarda le azioni di prevenzione indirizzate soprattutto alle categorie più esposte al rischio ludopatia: si passa dalla formazione dagli educatori degli oratori agli animatori dei centri anziani, dal personale comunale agli operatori, agli assistenti sociali, al fondamentale coinvolgimento degli insegnanti e dei loro studenti e utilizzando teatro, animazione di piazze, convegni, orientamento, sportelli di ascolto mobili”. Altri progetti finanziati hanno puntato sulla mappatura del territorio comunale in base alle distanze minime di 500 metri dai luoghi sensibili, che consentono quindi di individuare tutte le aree sul territorio in cui, per vicinanza a chiese, scuole, ospedali, oratori e centri di aggregazione, non sarà più possibile installare macchinette. rg/AGIMEG