Giochi, Barbanti (Pd) a Agimeg: “Bisogna evitare disparità di trattamenti per chi offre gioco in Regioni diverse. Sono d’accordo per una destinazione di scopo delle entrate eriarali”

Il governo metta mano alla materia del gioco pubblico in Italia e trovi un accordo unico con gli enti locali a partire dalle indicazioni fornite dalla legge di Stabilità 2016, secondo cui devono essere definite le caratteristiche dei punti vendita, nonché i criteri per la loro distribuzione e concentrazione territoriale. Condivisibile l’idea di istituire una destinazione di scopo delle entrate erariali derivanti dai giochi per progetti specifici di natura socio-sanitaria, a partire proprio dal contrasto al gioco d’azzardo patologico. Parola di Sebastiano Barbanti, deputato del Pd, che a pochi giorni dalla tanto attesa Conferenza unificata tra Stato, Regioni ed enti locali fa il punto sulla situazione: “è fondamentale trovare un accordo unico” tra governo centrale e governi regionali in tema di distribuzione dell’offerta di gioco sul territorio, “innanzitutto per evitare una disparità di trattamenti, con tutti i possibili ricorsi che ne conseguono. Al momento ci sono Regioni già dotate di un’apposita normativa che regolamenta il gioco, altre invece, come la Calabria, che non hanno una legge regionale. Sono proprio curioso di vedere cosa accadrà, come il governo affronterà la situazione. E’ un tema molto delicato, ma credo che sia necessario lasciare la materia nelle mani dello Stato centrale”. Barbanti guarda con favore all’idea di istituire anche in Italia, come già succede in altri paesi europei, una ‘destinazione’ di scopo per destinare parte dell’utile erariale derivante dai giochi a progetti specifici quali ad esempio l’educazione scolastica o un fondo per la sanità: “sì, sono assolutamente d’accordo. Anzi, direi che non sarebbe neanche un principio completamente nuovo, se pensiamo alla delega per la riforma fiscale e alla proposta di istituire un fondo per raccogliere i proventi dell’evasione destinati a finanziare gli sgravi fiscali. Anche in questo caso potremmo creare un fondo specifico a sostegno di interventi di natura socio-sanitaria, anche a partire dalla prevenzione e la cura della stessa ludopatia. Sarebbe opportuna una tassa ad hoc in questo senso, una sorta di contributo di solidarietà che devolva parte di quell’utile erariale proprio per questi progetti”. Barbanti, membro della commissione Finanze della Camera, si sofferma poi sui lavori di Montecitorio e in particolare sulle proposte di legge in tema di pubblicità, oggetto del workshop organizzato all’Agcom, a cui ieri ha partecipato il suo collega Lorenzo Basso: “proprio una settimana fa siamo tornati a parlare di pubblicità in commissione, è stato chiesto di riprendere l’esame di quelle proposte di legge ma è stato un dibattito interlocutorio che non credo porterà alla ripresa dell’iter in commissione”. I tre testi, presentati rispettivamente da Basso (Pd), Rizzetto (Misto) e Mantero (M5S), sono confluiti in un unico testo, il cui esame in commissione è stato stoppato con l’approdo alla Camera della legge di Stabilità, che nella sua versione definitiva ha previsto uno stop dalle 7 alle 22 sulla tv generalista degli spot pubblicitari: “le tre proposte sono state assorbite dalla legge di Stabilità, non credo si riuscirà a fare altro”. dar/AGIMEG