Giochi, Baglivo (STS): Il proibizionismo non paga. La rete legale è l’unico strumento per contrastare il gioco illecito

“Il proibizionismo non paga. Il caso di Genova, descritto nel reportage de La Repubblica di oggi, lo dimostra ampiamente”. È il commento di Giovanni Baglivo, Presidente del Sindacato Totoricevitori Sportivi – FIT al servizio giornalistico sulla diffusione di punti di gioco clandestini in Liguria. “La Liguria si ritrova a fare i conti con una moltitudine di sale illegali pur disponendo di una legge altamente restrittiva dell’offerta di gioco o, forse, proprio perché ha questa legge! Una legge che limita fortemente l’installazione di slot all’interno delle tabaccherie – ricevitorie, nega loro il rilascio delle licenze e determina la scadenza di quelle già concesse. Penalizzare in tal modo la rete legale di giochi – spiega Baglivo – equivale a dirottare il gioco verso la rete parallela, quella clandestina che, come dimostrano le cronache, prospera pressoché indisturbata: essendo una rete non classificata come ufficiale non è soggetta ai controlli previsti dalla normativa nazionale. A questo proposito – prosegue il Presidente STS – dissento del tutto con quanto affermato dall’Assessore Oddone secondo cui la rigidità della legge non è causa della diffusione dell’illegale. Del resto, chi usa una lavanderia per offrire gioco, non rischia più di tanto. Se scoperto chiude e riapre da un’altra parte. Questo stato di cose non è tollerabile – conclude Baglivo – e mi aspetto che, in occasione del riordino della normativa sui giochi previsto dalla Delega Fiscale, si tenga conto della centralità della rete legale del gioco e si adottino conseguenti. lp/AGIMEG