Giochi, Avv. Leone: “Settore va sostenuto con liberalizzazione orari di apertura e di distanze e con semplificazione delle norme”

dai nostri inviati a Salerno – “Il nostro legislatore, ossia il Parlamento fino ad ora, è intervenuto nelle disciplina dei giochi principalmente su stimolo del Governo e quasi sempre per questioni legate al fabbisogno finanziario, fiscali, prescrizioni tecniche e demandando all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli la regolamentazione tecnica e normativa discendente. Tutte materie che si raggruppano nel diritto amministrativo specifico e tributario. Tuttavia, esistono molte norme di legge di carattere generale applicabili al settore del gioco e che trovano riscontro anche nelle convenzioni tra lo Stato e i Concessionari”. E’ quanto ha dichiarato l’avvocato Paolo Leone all’Università di Salerno, nel corso della due giorni dedicata al tema del gioco pubblico in Italia, organizzato dall’Osservatorio Internazionale sul Gioco. “Ritorno al mio cruccio di inguaribile sostenitore del riconoscimento alle imprese del gioco di status paritetico con le industrie di altri settori – ha proseguito Leone – riconoscimento innanzitutto che deve provenire dal legislatore e dal governo con azioni concrete non di sostegno finanziario, ma di supporto indiretto attraverso la liberalizzazione degli orari di apertura e delle distanze e la semplificazione delle norme fino alla depenalizzazione di alcune sanzioni penali anacronistiche e inutili come quelle di natura amministrativa-burocratica e urbanistica. E non solo continui veti e restrizioni e aumenti di prelievi. Un riordino codificato delle norme sul gioco e la competenza certa dello Stato sul settore. La certezza delle regole per gli operatori e per i fruitori è il vero volano di virtù. Un cambio culturale basato sul rispetto per il gioco legale e per coloro che giocano per intrattenimento. Perché dovere limitare gli orari di gioco e non limitare gli orari di bevuta al bar? Vorrei che fossimo tutti liberi di decidere la nostra sorte ma soprattutto di poterci divagare. Altro fenomeno è la ludopatia, che lascio agli esperti ma soprattutto vorrei che fosse un tema mediatico, e non sociologico e politico, e vorrei statistiche attendibili e non numeri a caso da strumentalizzare o da giocarsi al Lotto”, ha concluso l’avvocato. es/AGIMEG