Giochi, Austria. La Corte dei Conti bacchetta il Tesoro: spreco di denaro e procedure non chiare su assegnazione concessioni giochi azzardo

Oltre 870.000 euro di consulenze e procedure poco trasparenti. Così si è espressa la Corte dei Conti austriaca in merito all’assegnazione delle concessioni per le 15 case da gioco. Secondo i giudici contabili il Ministero delle Finanze ha incaricato un consulente esterno, costato 870.000 euro, quando avrebbe potuto benissimo farne a meno. Si tratta dell’ennesima critica alla procedura dopo che nel 2015 il Tribunale Amministrativo Federale ha revocato tre licenze per aver riscontrato dei difetti procedurali. Secondo la Corte dei Conti lo Stato, dopo la pronuncia della Corte di Giustizia Europea che aveva parlato di mercato monopolistico, avrebbe dovuto operare una riprogettazione del sistema e non limitarsi ad aumentare il numero delle concessioni da 12 a 15 aggiungendo che “il regime della concessione, i processi di gara e il processo decisionale sono stati caratterizzati da carenze nella trasparenza e tracciabilità”. Il tesoro inoltre non ha “tecnicamente giustificato” la selezione dei cinque membri della commissione che si è occupata dell’assegnazione tanto che nessuno dei membri ha esperienza nel mercato dei giochi e nella prevenzione della criminalità e delle procedure di anti-riciclaggio di denaro. I consulenti poi sono costati 870.000 euro tra il 2011 e il maggio 2015, ovvero l’ equivalente “di un personale accademico a tempo pieno qualificato per circa sette o otto anni”. lp/AGIMEG