Giochi, Aronica (vice dir. Adm) “La spesa del gioco non è cresciuta, ma è aumentata la quota del gioco legale”

“Siamo un po’ un paese di giocatori, non lo si può negare” ha detto Alessandro Aronica, vice direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, nel corso della presentazione del libro “Gioco pubblico e raccordi normativi”. Aronica ha però precisato che occorre essere chiari sulle cifre del settore: “Il valore da prendere in considerazione non è la raccolta, ma le “perdite”. E queste ammontano a 17 miliardi l’anno. Peraltro la metà di questa cifra torna alla collettività sotto forma di gettito”. Per quanto riguarda le normative locali di contrasto al gioco, Aronica ha spiegato che i Monopoli hanno effettuato una simulazione, prendendo come unico luogo sensibile le scuole, tralasciano chiese, ospedali e altre strutture normalmente inserite nelle liste stilate dagli enti locali. “L’effetto è che il 70% dei centri dovrebbero traslocare o chiudere. Il che vuol dire che l’offerta di gioco legale dovrebbe essere ridotta sostanzialmente”. Il primo effetto sarebbe però quello di rafforzare l’offerta illegale: “nonostante il nostro impegno, ci sono settori che ancora sfuggono al nostro controllo. Inoltre, bisogna considerare che in questi anni la spesa del gioco non è cresciuta, è cresciuta la quota del gioco legale”. Insomma per Aronica “un’alternativa al proibizionismo esiste”, ma sulla questione si attendono le decisioni della Conferenza Unificata. gr/AGIMEG