Gdf Roma: Casalesi gestivano slot e scommesse in Campania e nel Lazio, 15 arresti e sequestri per 30 milioni di euro

Il clan dei Casalesi, partendo dalla provincia di Caserta, era riuscito a garantirsi la gestione monopolistica e violenta del settore della produzione, installazione, distribuzione e noleggio delle cd. “macchinette mangiasoldi”, nonché l’esercizio organizzato delle scommesse e del gioco, non solo in Campania, ma anche nel Lazio e in alcuni quartieri della città di Roma. E’ quanto è emers dall’indagine, coordinata dai magistrati della DDA di Napoli, al termine della quale i finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma hanno eseguito due ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal Gip del Tribunale di Napoli, nei confronti di 15 soggetti per i delitti di associazione mafiosa, trasferimento fraudolento di beni, usura, estorsione, illecita concorrenza con minaccia e violenza, detenzione illegale di armi, delitti aggravati dalla finalità di agevolare l’associazione mafiosa e dalla metodologia mafiosa dell’azione. Sono stati inoltre sequestrati beni mobili e immobili, società e disponibilità finanziarie, per un valore stimato pari a circa 30 milioni di euro. In particolare, l’indagine ha riguardato la borgata romana di Acilia, dove i Casalesi gestivano, anche grazie a persone del posto, una società attraverso la quale, con modalità violente, veniva gestito un monopolio nella distribuzione delle cd. “macchinette mangiasoldi. I finanzieri del G.I.C.O. hanno inoltre ricostruito i ramificati investimenti nello specifico settore commerciale, permettendo l’individuazione di alcune attività imprenditoriali, operanti sulla piazza capitolina, strumentali al mantenimento economico e all’egemonia criminale del gruppo camorristico dei Casalesi. rg/AGIMEG