Fisco. Dopo il via libera degli “esperti”, l’ok del Mef al nuovo studio di settore per i gestori delle slot

Dopo il via libera della Commissione di esperti, sono stati pubblicati, sotto forma di supplementi straordinari della Gazzetta ufficiale , cinque decreti del ministero dell’Economia e delle Finanze, che conferiscono “ufficialità” a 68 studi di settore revisionati per il periodo d’imposta 2012. Tra questi anche lo studio di settore per i gestori di apparecchi da intrattenimento e i titolari di sala giochi.
Gli studi di settore ora approvati non potranno essere utilizzati per gli esercizi precedenti. L’inapplicabilità retroattiva, in sede di accertamento, è legata alla circostanza che gli studi sono stati costruiti sulla base dei dati 2010, anno fortemente condizionato dalla crisi.

 

Le attività economiche oggetto dello studio di settore VG54U sono quelle relative ai seguenti codici ATECO 2007:

92.00.02 – Gestione di apparecchi che consentono vincite in denaro funzionanti a moneta o a gettone (limitatamente alla raccolta delle giocate per conto del concessionario mediante gli apparecchi per il gioco lecito con vincite in denaro di cui all’art. 110, comma 6 del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza (T.U.L.P.S.), di cui al regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, in veste di esercenti o possessori degli apparecchi medesimi);

93.29.30 – Sale giochi e biliardi.

L’evoluzione dello studio di settore è stata condotta analizzando le informazioni contenute nel modello UG54U per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini dell’applicazione degli studi di settore per il periodo d’imposta 2010, trasmesso dai contribuenti quale allegato al modello UNICO 2011.

 

I contribuenti interessati sono risultati pari a 4.124.

Nella prima fase di analisi 553 posizioni sono state scartate in quanto non utilizzabili nelle successive fasi dell’elaborazione dello studio di settore (casi di cessazione di attività, situazioni di non normale svolgimento dell’attività, contribuenti forfetari, presenza di attività secondarie con un’incidenza sui ricavi complessivi superiore al 30%, ricavi dichiarati ai fini dell’applicazione degli studi di settore maggiori di 7.500.000 euro).

Sui dati contenuti nei modelli studi di settore della restante platea sono state condotte analisi statistiche per rilevare la completezza, la correttezza e la coerenza delle informazioni in essi contenute. Una volta suddivise le imprese in gruppi omogenei è necessario determinare, per ciascun gruppo omogeneo, la funzione matematica che meglio si adatta all’andamento dei ricavi delle imprese appartenenti allo stesso gruppo. Per determinare tale funzione si è ricorso alla Regressione Lineare Multipla.

 

La stima della “funzione di ricavo” è stata effettuata individuando la relazione tra il ricavo (variabile dipendente) e i dati contabili e strutturali delle imprese (variabili indipendenti).

È opportuno rilevare che prima di definire il modello di regressione è stata effettuata un’analisi sui dati delle imprese per verificare le condizioni di coerenza dei dati nell’esercizio dell’attività e per scartare le imprese anomale; ciò si è reso necessario al fine di evitare possibili distorsioni nella determinazione della “funzione di ricavo”.

A tal fine sono stati selezionati, in base alla loro capacità di individuare anomalie nella relazione tra le voci esaminate, i seguenti indicatori di natura economico-contabile:

�� Incidenza del costo del venduto e del costo per la produzione di servizi sui ricavi ;

�� Incidenza dei costi residuali di gestione sui ricavi ;

�� Ricavo medio per apparecchio senza vincita in denaro ;

�� Ricavo medio per apparecchio con vincita in denaro ;

 

Successivamente, ai fini della determinazione del campione di riferimento, sono state escluse le imprese che non rispettavano le condizioni di normalità economica6 anche per un solo indicatore tra “Incidenza del costo del venduto e del costo per la produzione di servizi sui ricavi” e “Incidenza dei costi residuali di gestione sui ricavi” o che presentavano valori degli indicatori “Ricavo medio per apparecchio senza vincita in denaro” e “Ricavo medio per apparecchio con vincita in denaro” al di fuori dell’intervallo definito dalle soglie di coerenza.

Così definito il campione di riferimento, si è proceduto alla definizione della “funzione di ricavo” per ciascun gruppo omogeneo.

Per la determinazione della “funzione di ricavo” sono state utilizzate variabili contabili, variabili strutturali e variabili territoriali. La scelta delle variabili significative8 è stata effettuata con il metodo “stepwise”. Una volta selezionate le variabili, la determinazione della “funzione di ricavo” è ottenuta applicando il metodo dei minimi quadrati generalizzati, che consente di controllare l’eventuale presenza di eteroschedasticità connessa alla variabilità legata ad aspetti dimensionali dell’impresa.

Nella definizione della “funzione di ricavo” si è tenuto conto delle possibili differenze di risultati economici legate al luogo di svolgimento dell’attività, in modo da individuare ulteriori differenze territoriali oltre a quelle già rilevate con la Cluster Analysis.

A tale scopo sono stati utilizzati i risultati dello studio della “Territorialità del livello delle retribuzioni” che differenzia il territorio nazionale sulla base dei livelli retributivi per settore, provincia e classe di abitanti del comune.

Nella definizione della funzione di ricavo il livello delle retribuzioni è stato rappresentato con una variabile standardizzata che varia da zero a uno ed è stata analizzata la sua interazione con la variabile “Collaboratori dell’impresa familiare e coniuge dell’azienda coniugale e familiari diversi (percentuale di lavoro prestato diviso 100), Associati in partecipazione (percentuale di lavoro prestato diviso 100) e Soci (percentuale di lavoro prestato diviso 100) escluso il primo socio”. mm/AGIMEG