Di Zanni (Country Manager Betfair): “Per il mercato italiano del betting exchange puntiamo sul cash out e sull’introduzione dell’ippica”

Alla scoperta del betting exchange. La nuova modalità di gioco poteva sembrare una scommessa per molti, non per Claudio Di Zanni, 35 anni, nuovo country manager per Betfair.it. La piattaforma di scambio scommesse ha testato per prima come gli italiani stanno rispondendo al “punta e banca”, in occasione dei Mondiali.

Un’evoluzione del gaming che comunque non abbandona poker, ippica e scommesse tradizionali.

 

Come stanno rispondendo gli italiani al Betting Exchange? Rispetto al mercato inglese vengono in mente 3 principali differenze: il settore ippico in fase di rilancio, la forza dei punti a terra e un popolo di scommettitori che un po’ alla volta va “istruito” al nuovo gioco…

 

“Abbiamo lanciato il Betting Exchange in Italia il 7 aprile e nel corso di poco più di due mesi stiamo ottenendo buoni risultati considerando il livello innovativo di questo tipo di scommessa: il Betting Exchange si differenzia dalle scommesse tradizionali in quanto gli scommettitori hanno la possibilità sia di bancare sia di puntare e la piattaforma Betfair accoppia le opposte scommesse. In una scommessa tradizionale il giocatore punta contro il bookmaker, mentre il Betting Exchange opera in modo simile ad una Borsa valori telematica, facendo incontrare domanda e offerta. Come in Borsa, i giocatori non conoscono l’identità e il nome della loro controparte, che rimane Betfair.it. Inoltre, grazie al Cash Out la scommessa può essere rivenduta prima della fine dell’evento. Con l’Exchange, Betfair ha introdotto delle innovazioni tecnologiche sostanziali: la piattaforma è concepita per creare un’esperienza di gioco coinvolgente e stimolante, sia per gli utenti esperti sia per i neofiti. I primi riscontri che abbiamo registrato in questa fase iniziale provano un interesse sempre crescente e delle ottime prospettive. Per quanto riguarda le differenze con il mercato britannico, anche oltremanica dobbiamo affrontare un’agguerrita concorrenza con le altre piattaforme online e le agenzie di scommesse sul territorio. Data la particolarità del funzionamento del Betting Exchange, Betfair può offrire solo scommesse online, sia nel Regno Unito che in Italia. La sola offerta online non ci ha comunque impedito di crescere e da una start-up raggiungere la quotazione al London Stock Exchange ed entrare nel FTSE 250 nel corso di un decennio. Betfair è attualmente una delle principali aziende al mondo nel betting online. La sostanziale differenza con la Gran Bretagna e l’Irlanda è rappresenta dalla totale assenza di gare ippiche nel nostro palinsesto di Betting Exchange. Ci auspichiamo che questo mercato possa essere offerto quanto prima e confidiamo in una pronta regolamentazione da parte del Ministero dell’Agricoltura. Sarebbe questa inoltre un’ottima occasione per rilanciare l’intera filiera ippica, nel caso il successo britannico venisse replicato”.

 

Quali sono gli obiettivi di mercato per Betfair?

 


“Il nostro obiettivo principale è quello di diventare un punto di riferimento nel panorama delle scommesse sportive e del gioco in Italia. Per quanto riguarda il Betting Exchange, è molto difficile stimare l’impatto che avrà sul settore delle scommesse italiane, ma sono fiducioso visti i vantaggi significativi offerti da questo prodotto ai giocatori. Come accennato prima, abbiamo introdotto in Italia una funzionalità unica come il Cash Out, grazie al quale si può uscire da una scommessa durante il live di un evento limitando le eventuali perdite o garantendosi un profitto certo, in base alle quote disponibili in quel momento. Sono convinto che questi prodotti esclusivi, insieme al nostro impegno a sviluppare un business sostenibile, potranno fare la differenza.”

 

Il lancio del Betting Exchange è anche la grande occasione per catturare i clienti dei siti non autorizzati. A che punto è il “trasloco” dei giocatori verso il mercato italiano?

 

“AAMS negli ultimi anni ha regolamentato un numero sempre crescente di prodotti per fare in modo che i clienti trovassero sulle piattaforme .it la stessa offerta dei .com. La regolamentazione del Betting Exchange, l’introduzione del palinsesto complementare e di altri prodotti rientra in questo disegno che considero corretto e lungimirante. Se AAMS autorizza un’offerta sempre più ricca e un prodotto sempre più innovativo applicando una tassazione congrua, allora difficilmente l’utente italiano correrà il rischio di giocare su siti non regolamentati.”

 

La liquidità è la base dell’exchange: come affronterete questa sfida? Sareste pronti ad aprire le porte ad un mercato internazionale e eventualmente all’ipotesi di una piattaforma condivisa con altri concessionari italiani?

 

“Sin dal lancio, abbiamo registrato un trend positivo sulla liquidità disponibile e stiamo progressivamente allargando l’offerta di mercati sulla piattaforma del Betting Exchange. Stiamo valutando diverse opzioni che permettano ai nostri utenti di avere un’esperienza il più possibile simile a quella del .com. Per quanto riguarda la liquidità internazionale, certamente crediamo che una sua introduzione migliorerebbe la qualità dell’offerta di gioco. Continueremo quindi a confrontarci in modo costruttivo con AAMS affinché valutino questa opportunità. Anche rispetto all’ipotesi di una piattaforma condivisa con altri concessionari ci diciamo favorevoli: sarebbe anch’essa una via percorribile per aumentare offerta e liquidità.”

 

Che ruolo avranno altri giochi come poker e casinò nel vostro palinsesto?

 

“Oltre alle scommesse sportive classiche e alla piattaforma Exchange, Betfair.it mette a disposizione dei propri utenti una gamma completa di giochi, come appunto il Poker, le slot e il Casinò. In particolare il Casinò sta registrando un trend di crescita incoraggiante. Riteniamo che anche questi prodotti possano fungere da traino nel posizionamento di Betfair al vertice del mercato italiano.”

 

 

La tassazione sarà sul margine e non sugli incassi: potrebbe essere un modello applicabile anche alle scommesse tradizionali?

 

“Assolutamente sì! Noi siamo favorevoli all’introduzione della tassazione sul margine (già presente sul Betting Exchange) anche sulle scommesse tradizionali.”

 

Per chi scommettono, e di conseguenza tifano, gli utenti di Betfair.it?

 

“Il Mondiale è il primo vero banco di prova per il Betting Exchange e a oggi gli utenti stanno rispondendo con entusiasmo. Dando uno sguardo ai dati relativi alla liquidità, notiamo come il tifo per gli Azzurri abbia influito durante la fase a Gruppi: i  volumi con scommesse abbinate maggiori hanno interessato la nostra Nazionale: Italia – Costa Rica (€240.000) e Inghilterra – Italia (€206.000). In mezzo la partita inaugurale Brasile – Croazia con €225.000. 
Nonostante l’eliminazione degli Azzurri, l’attività degli scommettitori sul Betting Exchange durante gli Ottavi di finale non è affatto diminuita: ne sono esempio le partite Olanda – Messico e Germania – Algeria che hanno generato circa €250.000 di volume delle scommesse abbinate cadauna, cifre simili a Italia –  Costa Rica.  Ci terrei a sottolineare come circa il 30% degli utenti che sta scommettendo sulla Coppa del Mondo in modalità Exchange abbia usufruito dello strumento Cash Out. Italia – Costa Rica è stata la gara che ha fatto registrare il maggior numero di Cash Out complessivi, la metà dei quali sul mercato 1X2.”

cz/AGIMEG