Decreto giochi, Marini (Acadi) ad Agimeg: “Se saltasse, saremmo costretti a chiedere un risarcimento allo Stato”

“Avevamo dato un’apertura di credito al Governo, adesso non possiamo fare altro che aspettare fiduciosi di vedere quello che succederà il 27 giugno”. Così Matteo Marini, presidente di Acadi, commenta Agimeg la notizia di un ulteriore slittamento del decreto delegato sui giochi. Il testo doveva arrivare ieri in Consiglio dei Ministri, ma alla fine non è stato inserito all’ordine del giorno. “Speriamo si tratti di un semplice rinvio” commenta ancora Marini, riferendosi alle indiscrezioni secondo cui il Governo avrebbe intenzione di depennare il decreto. “Ci vedremmo obbligati a avviare un contenzioso con lo Stato.  Il quadro normativo era definito e i concessionari e tutti gli operatori hanno effettuato degli investimenti su quella base”. La mancata approvazione deldecreto -che dovrebbe riordinare la materia e risolvere una serie di problemi, come quello delle leggi regionali contro il gioco – provocherebbe insomma una serie di danni economici. Ma non solo “A aprile” sottolinea ad esempio Marini, “il Governo ha chiesto ai concessionari un gesto di responsabilità – il pagamento della prima rata dei 500 milioni prevista dalla Stabilità – in attesa che la norma che avrebbe dovuto redistribuire l’onere della tassa fosse inserita nel decreto. Se quest’ultimo saltasse, a ottobre – quando scadrà la seconda rata – ci troveremo nella stessa situazione”. La filiera delle slot tuttavia sembrava intenzionata a risolvere da sola la questione su come ripartire la tassa tra i vari soggetti e tra slot e vlt, le associazioni di categoria avevano avviato infatti delle trattative: “Sono state sospese, ci attendevamo che fosse il decreto a chiarire la questione”. E sempre sulla tassa dei 500 milioni, Marini sostiene che la recente ordinanza del Tribunale Civile di Roma non abbia complicato la questione: “Si limita a ribadire quello che dice la legge di Stabilità, ovvero che gestori e concessionari devono rinegoziare gli accordi economici, altrimenti il contratto salta”. Ma i concessionari sono disposti a questo punto a far saltare tutti i contratti con la rete? “Aspettiamo di vedere cosa succederà nel prossimo Consiglio dei Ministri” taglia il Presidente di Acadi. “In ogni caso, un’eventuale cancellazione del decreto provocherà un’impennata del contraddittorio, sia di fronte al Tar – dove i ricorsi contro la tassa verranno discussi nel merito la settimana prossima – sia di fronte ai Tribunali civili”. E se il rinvio sia dovuto all’impossibilità di trovare un accordo con gli enti locali sulle leggi anti-gioco: “La colpa è di tutti” conclude Marini, “del Governo, di noi operatori, degli enti locali. Ma quello che conta è che se saltasse la delega, il sistema paese perderebbe un’opportunità, e ci rimetterebbero tutti i cittadini. Anche perché l’offerta illegale proliferebbe incontrastata”. gr/AGIMEG